MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Digiuno a staffetta per Gaza. Adesione anche di tre sindaci

Una catena umana di 1.400 le persone che hanno aderito al Digiuno a staffetta per Gaza avviato il 29 luglio...

Sono già 1.400 gli aderenti alla staffetta digiuno per Gaza promossa dagli operatori sanitari toscani: con loro i sindaci di Calci, Cascina e Bientina

Sono già 1.400 gli aderenti alla staffetta digiuno per Gaza promossa dagli operatori sanitari toscani: con loro i sindaci di Calci, Cascina e Bientina

Una catena umana di 1.400 le persone che hanno aderito al Digiuno a staffetta per Gaza avviato il 29 luglio dagli operatori (medici, tecnici, amministrativi) della sanità toscana. Un numero che è in realtà ancora più grande (si stima il doppio) considerando che non tutti coloro che digiunano si registrano sul Form disponibile in rete. Anche in provincia di Pisa si sta muovendo qualcosa. Sono già tre i sindaci accompagnati da compagni di giunta e del Consiglio Comunale che hanno deciso di aderire alla staffetta, Dario Carmassi di Bientina, Massimiliano Betti di Cascina e Massimiliano Ghimenti di Calci. "Siamo certi – affermano i promotori – che si uniranno anche altre amministrazioni, associazioni e cittadine e cittadini comuni perché tutti noi abbiamo il dovere di allargare questa mobilitazione per mantenere alta l’attenzione sul genocidio che si sta perpetrando in Palestina. In questi ultimi giorni si sono mobilitati i colleghi e le colleghe di Roma e del Lazio, raccogliendo già molte adesioni, ma tutto lo stivale è rappresentato, dall’Emilia Romagna alla Campania, dalla Puglia al Trentino Alto Adige, ex dipendenti in pensione e lavoratori e lavoratrici di altri comparti". "Rinnoviamo l’appello ad aderire al Digiuno a staffetta ed a fare sentire la propria voce – chiudono i promotori - a tutte le persone, ed in particolare a coloro che ricoprono ruoli istituzionali e che rappresentano un punto di riferimento per le loro comunità. Quel che sta accadendo a Gaza è inaudito e inaccettabile, il Governo deve agire con urgenza. Non possiamo rimanere in silenzio. Non ce lo perdoneremo mai".