MARIA CRISTINA CAPACCIOLI
Cronaca

"Dieci leggi antipovertà". Fra apparenza e sostanza

Il secondo romanzo di Saverio Bargagna sulle avventure nel paesino Pontarno. La presentazione stasera alle 18 alla Cittadella e a seguire visita della Torre .

Saverio Bargagna, autore del romanzo «Dieci leggi antipovertà»

Saverio Bargagna, autore del romanzo «Dieci leggi antipovertà»

Ambizione, prestigio, potere. Soldi. E ancora, ambizione, prestigio, potere. Soldi. Sono state date tante definizioni: c’è chi ha detto che l’essere umano si distingue dall’animale per la posizione eretta, chi per la ragione, oppure per l’uso della parola e poi ancora per la cultura. Eppure, uno chiunque può guardarsi intorno in una giornata qualunque, fare il bilancio di fine settimana, ripensarci a fine mese e se è lucido rendersi conto che spesso sono loro a contare: sì, ancora loro. Ambizione, prestigio, potere. Soldi. Ne "Il più buono del paese" Saverio Bargagna, giornalista e vice responsabile de La Nazione di Pisa già si chiedeva che posto ci sia in questo mondo per la bontà, per la morale, per il rispetto reciproco se agli abitanti di un paesino viene chiesto di scegliere chi fra loro sia il più buono. E il secondo romanzo, dal titolo "Dieci leggi antipovertà" è prosecuzione logica ed esito inevitabilmente caustico del primo. Questa volta nel paesino di Pontarno il sindaco Cipensoio vuole vincere le elezioni: con l’aiuto di un Karl Marx dei padroni cerca a tutti i costi una strategia. Ecco che entrano in scena le dieci leggi contro la povertà: semplici, basiche e soprattutto condivise da chi vota. "In fondo, a chi piace essere povero?". Muovendosi fra il nostro mondo, la più sfrenata fantasia e le estreme conseguenze dei fondamenti base di ogni logica utilitaristica, il libro prova a dare delle risposte e analizzare la parte più profonda e pericolosa dell’essere umano. Messi da parte politically correct e perbenismi, una volta per tutte si rischia il tutto per tutto e si dà spazio a quelle idee che alla fine forse piacciono, che volente o nolente circolano nelle teste dei più e che forse c’è da chiedersi se siano la parte più autentica di noi, che in questa esistenza non possiamo ambire ad elevarci troppo in alto. Si tratta dunque di una sorta di esperimento mentale in cui si tocca con mano un mondo in cui idee come "la povertà fa schifo", "stop ai catorci" e "belli si nasce" hanno validità. Ma dove andiamo a finire se non c’è altro oltre a queste vanità?

Il libro sarà presentato oggi pomeriggio alle 18 presso la Torre Guelfa dove a dialogare con l’autore ci saranno gli assessori Paolo Pesciatini e Filippo Bedini, con l’editrice Anita Paolicchi. Al termine della presentazione l’apertura della Torre per ammirare il tramonto sui Lungarni.