GABRIELE MASIERO
Cronaca

Dichiarò illegittimi i Dpcm di Conte, ora corre per Italexit

di Gabriele Masiero

PISA

"Non avevo mai pensato di entrare in politica, ma ho deciso di farlo in questo periodo storico dove è in atto una lesione della Costituzione, perché non trovo costituzionalmente legittimo privare un lavoratore dello stipendio perché non si vaccina". è principalmente con questo spirito che Lina Manuali, giudice onorario al Tribunale di Pisa, che nel febbraio scorso non esitò a dichiarare illegittimi i dpcm del governo Conte sullo stato di emergenza, ha scelto di candidarsi con Italexit di Gianluigi Paragone correndo al collegio plurinominale della Camera in provincia di Pisa. "Del resto - argomenta - il vaccino è perfino inefficace perché non è in grado di arrestare l’epidemia. Mio zio, che ha fatto 4 dosi, si è infatti ammalato lo stesso di Covid. Ma al di là di questo, il sillogismo per il quale lo Stato ti sospende dal lavoro e ti toglie lo stipendio se non accetti di vaccinarti e del tutto incostituzionale".

Tuttavia, Manuali non vuole essere bollata come una no vax: "Io sono free vax, sono per la libertà di scelta che però deve essere realmente libera e informata. E tutto ciò non è stato fatto: nel momento in cui si impone il segreto militare o si impone che se non ti vaccini perdi lo stipendio, come si fa a parlare di libero consenso? E’, invece, un ricatto". Lo Stato, secondo la candidata di Italexit, "ha invece l’obbligo di farsi carico di quelle persone, che invece sono state letteralmente abbandonate a se stesse, che manifestano la presenza di effetti avversi dopo la somministrazione del vaccino: altro che parlare dei dpcm, non garantire tutto questo è un reato penale punito dalla legge".

Lina Manuali rivendica soprattutto l’indipendenza di giudizio: "La mia - dice - non è stata una sentenza viziata dalle mie idee. Ho scritto quel pronunciamento in scienza e coscienza e motivandolo su un mio convincimento che scaturisce da inappuntabili principi giuridici. E, infatti, né durante quel processo, né successivamente non ho subito alcuna pressione da parte dei colleghi togati e non togati del Tribunale di Pisa che hanno rispettato la mia decisione e continuano a rispettare il mio lavoro". La scelta di candidarsi con la lista di Paragone arriva anche per recenti delusioni politiche. "In passato ho votato per il Movimento 5 Stelle - conclude Lina Manuali - poi però mi sono sentita tradita. Quando dico che ho votato per i grillini mi do uno schiaffo sulla mano, pensavo e speravo che portassero una ventata di aria pulita, ma non è andata così. Ci sono tanti punti del programma politico che il M5S ha tradito: a cominciare dalla Tav, fino all’alleanza con il Pd. Con il mio impegno politico intendo rivolgermi a quell’elettorato che come me si è sentito tradito dal M5S".