
Detenuto si toglie la vita. Trovato dalla penitenziaria: "Emergenza in carcere"
Un dramma che segna l’inizio di questo 2024 e che va al di là delle polemiche. Martedì pomeriggio un detenuto italiano di 64 anni si è tolto la vita impiccandosi nella casa circondariale Don Bosco di Pisa. E’ stato trovato dagli agenti della penitenziaria che spiegano. "Siamo costernati e affranti: è una sconfitta per lo Stato e per tutti noi che lavoriamo in prima linea". Le parole sono di Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria. Francesco Oliviero, segretario regionale per la Toscana del Sappe, ricostruicse: "Era sottoposto a regime di semilibertà, aveva la possibilità di trascorrere parte del giorno fuori dall’Istituto per lavoro. Era rientrato in istituto nel primo pomeriggio dicendo che non si sentiva bene. Il reparto dove sono ristretti i “semiliberi” è all’interno dell’Istituto ma staccato dalle sezioni detentive e non vi è una presenza stabile del personale di polizia". Verso le 17 "ci siamo recati nel reparto per prelevare l’uomo e accompagnarlo alla visita dal medico. E’ stato trovato impiccato con un lenzuolo nel cortile dei passeggi. Inutili i tentativi di soccorso". E parla, anche lui di sconfitta. Ma, in attesa di capire le motivazioni, dato che "era sottoposto al regime meno afflittivo della semilibertà e aveva un fine pena al 25 febbraio 2027", il sindacato riflette sulle regole attuali e il sistema. "Il problema è preventivo, non successivo. Con il passaggio della sanità penitenziaria alle Regioni, la situazione è purtroppo estremamente peggiorata", prosegue. "La carenza di operatori sanitari, psicologi e psichiatri è il punto cruciale della questione. A nostro avviso servono concorsi regionali e assunzioni di personale da destinare esclusivamente alle carceri toscane". Anche se l’uomo pare che non avesse mai dato segnali di disagio. Quindi l’appello alla politica. Molte altre le reazioni. Anche il sindacato Uilpa interviene ricordando i 20 suicidi in carcere da inzio anno. E Aldo Di Giacomo (S.PP.) la definisce: "La peggiore emergenza di tutti i tempi per il nostro sistema penitenziario".
La Camera penale di Pisa, mentre sta cercando di approfondire la storia e capire i motivi profondi di questo gesto, si sta adoperando "per dare supporto alla famiglia, al difensore e ai compagni di cella", spiega la presidente Serena Caputo. Proprio gli avvocati pisani nei giorni dell’astensione avevano realizzato un video (nella foto) su questo delicato tema con testimonianze dei vari penalisti iscritti alla Cp pisana e le foto di alcune celle. Commenta invece subito il mondo della politica. "Una notizia che colpisce e rattrista. Il recente irrigidimento delle politiche carcerarie non aiuta un sistema che presenta già forti criticità", afferma la senatrice del Pd Ylenia Zambito. "Su questi temi – ricordano i consiglieri comunali Paolo Martinelli, Gianluca Gionfriddo ed Emilia Lacroce (La città delle persone) – abbiamo voluto puntare un faro con un ordine del giorno in Consiglio comunale per la realizzazione di uno sportello delle tutele sociali in carcere".
An. Cas.