Darsena Europa, nuovo allarme "Compensazioni inesistenti per inquinamento e danni"

Legambiente Toscana rilancia: " I lavori sposteranno 15 milioni di m2 di sedimenti con possibile rischio soffocamento e contaminazione per le specie. Minaccia per il santuario dei cetacei".

Darsena Europa, nuovo allarme  "Compensazioni inesistenti  per inquinamento e danni"

Darsena Europa, nuovo allarme "Compensazioni inesistenti per inquinamento e danni"

Le Aree marine protette delle Secche della Meloria e il sito di importanza comunitaria di Calafuria sono habitat ricchi di specie marine preziose da tutelare come la posidonia, le gorgonie, il corallo rosso, i tursiopi, e si trovano a poche miglia dall’area dove si svolgeranno i lavori per Darsena Europa, in particolare, i lavori di demolizione e ricostruzione del braccio Nord della diga della Meloria. Non lontane anche le aree di nursery per triglia e nasello e quelle per la pesca dei bivalvi. Un ecosistema minacciato dalla risospensione durante i lavori di sedimenti tossici per l’ecosistema. Legambiente Toscana continua gli approfindimenti sul tema dopo aver affrontato le conseguenze per il turismo balneare, erosione costiera e inquinamento, pone l’attenzione anche sull’impatto per gli ecosistemi, con conseguente inquinamento chimico, fisico e biologico, torbidità dell’acqua, disturbo sonoro con danno alla flora e fauna marina e impatto sui delicati equilibri dell’ambiente marino senza prevedere compensazioni per danni ambientali ed economici.

"Si stima una movimentazione di 15 milioni di metri cubi di sedimento - spiega Giovanni Santangelo professore in zoologia che studia il corallo rosso di Calafuria da oltre 30 anni – che risultano contaminati e in parte tossici; sarebbero necessarie ricerche approfondite sulla probabile presenza di metalli pesanti ed idrocarburi cancerogeni come il benzopirene. Un volume enorme che corrisponde a una volta e mezza la piramide di Cheope. Questo influirà sugli ecosistemi delle Secche della Meloria, del SIC di Calafuria e su quello dedicato alla tutela dei tursiopi. Legambiente Toscana ed Ente Parco San Rossore hanno analizzato il dossier con la collaborazione del Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata di Livorno (CIBM).

"La sospensione dei sedimenti – spiegano dal Cibm - in particolare, non deve essere sottovalutata. Nel progetto Darsena Europa è prevista una compensazione ambientale sui possibili danni. Si tratta del trapianto in un impianto sperimentale che riguarda la posidonia, un progetto pilota su un’area di 2.000-6.000 m2, meno di un campo da calcio. La superficie è minima rispetto alle possibili perdite e la mancanza di provvedimenti che rimuovano le cause di mortalità renderebbe inutile il trapianto, i cui esiti sono, tra l’altro, incerti.

"Infine - concludono dal Centro di biologia marina -, i lavori causeranno un aumento dei rumori e delle vibrazioni che comporteranno certamente disturbo all’ecosistema del Santuario dei Cetacei. L’esperienza pregressa, relativa ad esempio ai lavori per il nuovo porto del Principato di Monaco, ha evidenziato un allontanamento della balenottera comune (Balaenoptera physalus) dalla sua tradizionale area di alimentazione nel Mar Ligure Occidentale a causa dell’inquinamento sonoro prodotto dai lavori".