REDAZIONE PISA

Dall’antico monastero al moderno edificio voluto da Gronchi

Il complesso originario venne distrutto dalle bombe nel 1944 e i lavori della nuova chiesa iniziarono solo alla fine degli anni Cinquanta.

L’inaugurazione della chiesa di San Rossore, rimessa a nuovo dopo gli interventi dell’Ente Parco, è un evento significativo nella vita della comunità della tenuta di San Rossore, ma non soltanto. Da tempo, anche per il ridotto numero dei residenti, la chiesa aveva perso molte delle sue funzioni aggreganti, ma restava pur sempre un segno distintivo di questi luoghi. Situata a Cascine Nuove, di struttura moderna, era stata voluta dal presidente Giovanni Gronchi già alla fine degli anni Cinquanta, ma fu inaugurata soltanto nel settembre del 1962 con il matrimonio del figlio maggiore del nuovo Capo dello Stato, Antonio Segni.

Da quel momento la chiesa divenne uno dei luoghi più ambiti per le cerimonie matrimoniali anche per una fascia di popolazione non residente nella tenuta. Per oltre trent’anni ne fu parroco, e animatore di numerose iniziative, don Giovanni Bertini. Con il suo allontanamento, che coincise anche con il progressivo decadimento della struttura, la chiesa perse molto delle sue funzioni fino a restare chiusa per lunghi periodi. I lavori realizzati di recente l’hanno riportata all’antico splendore anche se il manufatto, di linee molto moderne, non appare di particolare pregio. La chiesa fu edificata dopo che la guerra aveva procurato danni irreparabili. Per secoli, il monastero di San Lussorio, situato al centro di Cascine Nuove appena al di là dell’arco centrale, pur con le sue alterne vicende era stato il luogo della preghiera. Con l’avvento dei Lorena, il monastero subì importanti trasformazioni. Fu Ferdinando II a realizzare (1820) la completa e definitiva ristrutturazione dell’immenso immobile trasferendovi al centro, con ingresso sul lato Nord, gli uffici amministrativi e di caccia della tenuta, mentre sul lato sinistro trovarono posto la chiesa e un negozio alimentare con funzioni anche di emporio.

La parte rivolta a sud venne trasformata in residenza estiva dei Granduchi ma con la successiva edificazione della villa di Cascine Vecchie perse questa funzione e quella parte di immobile fu trasformata in alloggi per il personale. I Savoia, subentrati nel 1861, non modificarono questa sistemazione.

Se don Giovanni Bertini è stato il sacerdote che ha segnato la vita della nuova chiesa costruita nel dopoguerra, il suo predecessore in quella chiesa ricavata sulla sinistra dell’ex monastero fu don Angelo Ferretti, animatore di numerose iniziative nell’anteguerra. Con le bombe cadute sull’ex monastero nell’inverno del 1944 e la successiva decisione di non procedere alla sua ricostruzione ma di rimuovere l’intera area dalle macerie, la chiesa di San Rossore trovò per molti anni una sistemazione molto precaria sotto l’arco di Cascine Nuove, in quella che era stata fino ad allora la latteria.

Renzo Castelli