ILENIA PISTOLESI
Cronaca

Dalla terra riaffiora un’antica abitazione

Novità dagli scavi nella necropoli in località Le Colombaie. "Siamo di fronte ad un’importante stratificazione che può raccontarci molto"

di Ilenia Pistolesi

Un anonimo crinale nel cuore dell’affaccio a Sud di Volterra che porta in dote un patrimonio archeologico che riaffiora con potenza da un oblio durato secoli. Siamo in località Le Colombaie, all’omonima necropoli al centro, ieri, di una ricca giornata di visite guidate: accanto al tumulo ritrovato nel 2016, o meglio tornato oggetto di indagine da parte dell’università di Pisa dopo cento anni di oblio dalla scoperta della piccola “camera“ nel cuore della struttura funeraria con copertura a “pseudocupola“ risalente al periodo fra la fine del VII secolo a.C e gli inizi del VI secolo a.C., torna alla luce una stratificazione di ere, dagli albori della civiltà etrusca fino all’epoca tardo romana. Dunque, la campagna di scavi dell’università di Pisa che vede alla testa l’archeologa Lisa Rosselli, regala un altro tumulo (siamo fra la seconda metà del VII secolo a.C. e gli inizi del VI secolo a.C.), nel cui interno, rispetto alla predazione subìta dalla prima tomba a camera, gli archeologi hanno rinvenuto due sepolture a inumazione (si tratta di un uomo, con un corredo di armi, e di una donna, con un bracciale) insieme a una sepoltura a incinerazione in un vaso. In un lembo esterno della tomba sono stati ritrovati unguentari, probabilmente offerte votive ai facoltosi aristocratici sepolti nel tumulo.

Ma lo scavo non finisce di sorprendere, perché accanto alla prima tomba a camera tornata alla luce, ecco riaffiorare i resti di un’antichissima abitazione, una struttura quadrangolare con frammenti materiali compatibili con l’uso domestico. Forse fra le prime forme di abitazione presenti in zona e ancora oggetto di studio. A fianco del “tumulo 2“, il secondo riemerso dalle viscere della terra, gli archeologi hanno invece scoperto alcune tombe a fossa risalenti all’era tardo-romana: resti di uomini e di bambini, inumati senza corredo, che non hanno intaccato le tombe a camera risalenti quasi all’alba di Volterra. Dunque, una necropoli romana che si impianta sulla necropoli etrusca.

"Siamo di fronte ad un’importante stratificazione che può raccontarci un passato antichissimo e ancora sconosciuto della città, in un’area, quella a Sud, che si presenta ricca di straordinarie testimonianze archeologiche – spiega la direttrice dello scavo Rosselli – qui troviamo otto tombe in tutto e ere che si mescolano fra di loro. Stiamo ricostruendo il filo della storia di questa collina in cui stanno già emergendo nuove prospettive per ampliare ulteriormente l’indagine archeologica".