Contestazione alla Bernini: "Grave il silenzio del Pd"

L’indignazione del coordinatore regionale di Forza Italia Marco Stella: "Dal rpesidente Giani, Mazzeo e Nardella uno spettacolo deprimente".

Contestazione alla Bernini: "Grave il silenzio del Pd"

Contestazione alla Bernini: "Grave il silenzio del Pd"

"Trovo gravissimo e sconcertante che, a 24 ore dall’accaduto, nessun esponente della sinistra toscana e nazionale abbia sentito l’esigenza di condannare e stigmatizzare la manifestazione studentesca di ieri pomeriggio a Pisa, che ha impedito con le minacce e con la violenza lo svolgimento di un incontro in un locale del centro, con il Ministro dell’Università Anna Maria Bernini". Lo afferma il coordinatore regionale di Forza Italia Toscana, Marco Stella, all’indomani della contestazione organizzata dagli studenti pro-Palestina che - dopo il caso-manganelli del 23 febbraio scorso – riporta la città di Pisa, dove da giorni è in corso l’"accampata contro il genocidio a Gaza" alla ribalta nazionale. "Fatta eccezione per due esponenti nazionali del Pd – continua Stella – , silenzio totale da parte della segretaria del partito Elly Schlein, del governatore toscano Eugenio Giani, del presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo, e del sindaco di Firenze Dario Nardella. Uno spettacolo davvero indegno e deprimente". Per l’onorevole Chiara Tenerini (Lega) "L’ennesimo episodio di prevaricazione e intolleranza che si è verificato a Pisa è incompatibile con le regole minime della civiltà. Ancora una volta i collettivi e i centri sociali, sotto le bandiere pro Palestina, hanno impedito ad altri di esprimersi liberamente. È semplicemente inaccettabile", mentre per la consigliera regionale leghista Elena Meini "quanto successo è molto grave. Costringere al silenzio un rappresentante delle Istituzioni – aggiunge – è un fatto che dovrebbe far seriamente riflettere tutti".

Ma la rete degli studenti Pro Palestina insiste. "Negli ultimi mesi gli studenti e le studentesse delle università di Pisa hanno dimostrato la determinazione nella solidarietà al popolo palestinese, mobilitandosi dentro e fuori gli Atenei – scrivono i collettivi – . La chiusura al confronto da parte delle istituzioni si è dimostrata con le violente cariche della polizia del 23 febbraio, si riconferma con il silenzio complice dell’amministrazione degli Atenei e con le direttive del Ministero sulla militarizzazione degli spazi universitari.In questo momento in cui la violenza bellica di Israele si intensifica a Gaza, con l’invasione di Rafah e la minaccia per 1,5 milioni di persone sfollate in quel territorio , non è accettabile che il nostro Governo e le sue cariche istituzionali rimangano fermi nelle loro posizioni di connivenza. La ministra Bernini, anche in questa occasione, ha ben pensato di scappare dagli studenti e le studentesse, che hanno poi continuato la loro mobilitazione per le strade della città, con un corteo spontaneo e determinato, per rivendicare ovunque la libertà di studiare in un’Università priva di accordi e complicità con la guerra e il genocidio. La fuga della Bernini non fa altro che alimentare la determinazione a continuare l’accampamento e la mobilitazione studentesca".