
Concorso letterario Racconti in corsia. Contest per pazienti e operatori sanitari
Cosa succede quando a una persona viene diagnosticata la malattia e cosa resta dopo che ci si ritrova per le mani una diagnosi di tumore? A questa domanda risponde ‘Racconti in corsia’, concorso letterario organizzato da Fondazione Arco, associazione dedicata alla ricerca oncologica. Il concorso si propone di far emergere un universo di esperienze dalla viva voce dei protagonisti. L’iniziativa, oltre a godere del patrocinio dell’Aoupa, può contare sull’importante contributo della Fondazione Pisa e dell’Associazione Pollicino. Il concorso è aperto a tutto il personale medico e infermieristico che opera nelle Oncologie delle aziende sanitarie della Toscana, ai pazienti che vengono seguiti da queste strutture e ai loro familiari. Gli elaborati – in forma di lettere, testimonianze, articoli, dovranno essere inviati all’indirizzo di posta elettronica [email protected] e saranno esaminati da una giuria di esperti (scrittori, giornalisti, personale sanitario) con scadenza il prossimo 15 giugno. Il concorso prenderà il via il 19 febbraio con apposito bando sul sito www.fondazionearco.org. "L’idea nasce da una nostra paziente, volontaria e promotrice di questo concorso - dichiara Gianluca Masi, presidente della Fondazione e direttore dell’Oncologia Medica 2 -. È rivolto a pazienti, ma anche personale ospedaliero che abbia avuto esperienza di problematiche oncologiche. Così da dare la possibilità di raccontare il proprio vissuto e per abbracciare idealmente i nostri stessi pazienti che incrociano le loro esperienze qui al polo oncologico. La fondazione Arco nasce non solo per supportare la ricerca scientifica e per tutte le attività cliniche e di supporto ai pazienti con tante iniziative". Gli fa eco il segretario scientifico della Fondazione Chiara Cremolini: "Due malati di tumore non sono mai uguali uno all’altro e anche le loro malattie non sono mai uguali tra loro. All’interno della stessa malattia ci sono caratteristiche diverse ad esempio. Il nostro compito e la nostra sfida è trovare la freccia giusta al nostro arco per ciascun malato sulla base dell’identikit del tumore. La fondazione supporta progetti grazie all’impegno dei giovani ricercatori per arrivare a questo risultato". In rappresentanza dell’Aoup Mojgan Azadegan spiega l’importanza della medicina narrativa: "La ‘medicina narrativa’ è un filone della medicina che si occupa di curare la malattia attraverso il suo vissuto - dichiara Azadegan -. Leggere storie come quelle che saranno inviate in concorso permette di capire e di conoscere sé stessi trovando anche delle risposte, anche se personali, a domande che altri si sono posti. Non si tratta di una branca minore, ma di fatto una medicina complementare".
Michele Bufalino pisa