MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Conclusa la bonifica dell'area ex Vacis a Porta a Mare: monitoraggio falde per 3 anni

L'assessore Giulia Gambini: "Soddisfazione per i lavori conclusi. Ora massimo impegno per il recupero delle somme". Il costo complessivo dei lavori ammonta a 589.998 euro di risorse comunali.

L'assessore Giulia Gambini

L'assessore Giulia Gambini

Pisa, 30 luglio 2025 - Si è chiuso nei giorni scorsi il cantiere per la bonifica dell’area ex Vacis di Porta a Mare. I lavori riguardavano la rimozione e smaltimento del KEU. L’Arpat, a conclusione dei lavori, ha richiesto il monitoraggio delle acque attraverso l’uso di piezometri per i prossimi tre anni. Il costo complessivo dei lavori ammonta a 589.998 euro di risorse comunali. «Siamo molto soddisfatti della chiusura dei lavori, in particolare per aver portato a compimento un intervento mirato a garantire in primo luogo la salute dei cittadini e anche a evitare un possibile danno ambientale sul nostro territorio comunale - spiega l’assessore all’ambiente del Comune di Pisa Giulia Gambini -. A questo punto si tratta di monitorare la falda acquifera per verificare che non vi siano rischi di contaminazioni. Come Comune di Pisa sin da subito ci siamo attivati infine per la costituzione di parte civile nel processo penale e poter recuperare le somme investite che avrebbero potuto essere destinate a ben altre attività di tutela ambientale. Auspichiamo che il processo si svolga in tempi rapidi in modo che vengano indicati con nettezza i responsabili di queste attività criminose». Il cantiere era partito nel novembre 2023 a seguito degli accertamenti effettuati che avevano rilevato la presenza di materiale non conforme (KEU) nei riciclati utilizzati per realizzare il tratto stradale. Inizialmente aveva interessato un tratto stradale di circa 290 metri, poi esteso a un secondo tratto della viabilità interna, facente sempre parte della lottizzazione dell’area. Per questo, nell’ottobre scorso erano ricominciati i lavori che sono terminati il 24 luglio scorso con il certificato di regolare esecuzione. Le operazioni hanno riguardato il rilievo e monitoraggio, quindi lo scavo e la rimozione dei vari strati stradali fino all’individuazione del KEU che è stato rimosso tramite escavatore e stoccato. Il KEU rimosso è stato conferito in discarica autorizzata mentre i materiali di risulta recuperabili sono stati divisi in base alla tipologia e conferiti in centri di recupero o smaltimento autorizzati. Il monitoraggio indicato dall’Arpat durerà per almeno tre anni. “La cadenza dei campionamenti dovrà essere trimestrale almeno per il primo anno; alla fine del primo anno la frequenza del campionamento potrà passare a semestrale (magra-morbida) a seguito delle valutazioni analitiche”, si legge in una nota dell’Arpat.