
L’ingresso ambulanze del pronto soccorso di Cisanello (Foto Del Punta/Valtriani)
Pisa, 3 luglio 2025 – Il caldo estremo di questo inizio estate segna un secco e bruciante +10% di accessi al nostro Pronto soccorso. “E’ una percentuale che in media avevamo nel mese di agosto. Ora si è anticipata vista l’ondata di calore che ci ha investito”: dice il direttore del reparto di emergenza-urgenza di Cisanello, dottor Massimo Santini. Gli accessi riguardano soprattutto: anziani, malati fragili, malati cronici, cardiopatici, persone senza fissa dimora.
“Questi sono i ‘nostri clienti’ di questo periodo e sono persone affette dalla sindrome da effetti di calore – spiega il primario – . La ‘sindrome dell’effetto calore’ si riferisce a una serie di disturbi legati all’esposizione al calore, che possono variare da condizioni lievi come l’esaurimento da calore, a condizioni ben più gravi come il colpo di calore. Questi disturbi sono caratterizzati da sintomi come sudorazione, senso di debolezza, nausea, vertigini, confusione e, nei casi più gravi, addirittura perdita di coscienza”.
“In venti anni che sono qui – riprende Santini – non mi sono mai imbattuto in colpi di calore che sono letali se non presi in tempo”. Fatto sta che l’ipertemia è una brutta compagna per la categorie sopra menzionate e Santini dice: “La sindrome da effetti del calore va a complicare ad aggravare il quadro clinico di chi ha già patologie croniche come il diabete. Se un diabetico è disidratato la glicemia schizza a livelli alti. La disidratazione ad esempio fa aumentare i sintomi nei pazienti che hanno già problemi respiratori. Sappiamo che il calore porta a dlatazione e bassa pressione di conseguenza. In questo periodo dunque chi soffre di ipotensione è maggiormente esposto. Occorre bere acqua, e tanta, ecco cosa si deve fare. Peccato che spesso gli anziani se ne scordino, soprattutto quelli che vivono soli. L’anziano non beve deve essere stimolato”. Ecco che Santini, oltre a raccomandare di uscire soltanto la mattina entro le dieci il pomeriggio dopo le 18-19, entra in una disanima di assistenza e prevenzione territoriale-sociale-familiare.
“Se mi arriva un anziano fragile o malato cronico che presenta sintomi di sindrome da calore, io lo devo tenere in osservazione ed occupare un letto e sappiamo che stiamo sul “filo del rasoio” con il numero dei letti. Certe patologie le si prevengono e le si curano coi servizi territoriali, con la solidarietà di comunità e familiare. Ci si informa dell’anziano vicino di casa, si chiamano i servizi territoriali e di comunità. Il mio è un invito alla responsabilità sociale”. Insomma, si annuncia una lumga estate all’insegna della resilienza a fenomeni non più così anomali, di temperature tropicali.
Carlo Venturini