Centro antiviolenza. I numeri choc di Pisa 1.616 richieste di aiuto negli ultimi dieci mesi

La presidente della Casa della donna, Ketty De Pasquale illustra i dati al 1 gennaio al 31 ottobre 2023: la maggior parte delle chiamate arriva dalla fascia fra i 30 e i 49 anni, in aumento le giovani studentesse.

Centro antiviolenza. I numeri choc di Pisa 1.616 richieste di aiuto negli ultimi dieci mesi

Centro antiviolenza. I numeri choc di Pisa 1.616 richieste di aiuto negli ultimi dieci mesi

A volte bisogna farsi impressionare dai numeri come quelli circa la violenza sulla donna. Dal 1 gennaio al 31 ottobre 2023, il Telefono donna, la linea di ascolto e accoglienza del centro antiviolenza della Casa della donna (numero 050 561628), ha ricevuto 1.616 telefonate (1.143 nello stesso periodo del 2022), un numero che conferma l’incremento massivo di chiamate iniziato con la pandemia: circa 30 le donne che ogni mese chiamano il Telefono Donna, 35 nell’ultimo mese. Nel 2022 si sono rivolte al centro antiviolenza pisano 516 donne, di cui 386 lo hanno fatto per la prima volta. I dati più significativi riguardano sia l’aumento delle donne che iniziano un percorso di uscita dalla violenza, ben il 65%, sia il numero dei percorsi che continuano dall’anno precedente: erano 130 nel 2022 e quest’anno sono 140. "Tutte le iniziative di novembre saranno dedicate a Giulia Cecchettin e alle 106 donne che quest’anno sono state vittime di femminicidio - annuncia la neo presidente della Casa della donna Ketty De Pasquale. A chiamare il Telefono Donna sono soprattutto donne tra 30 e 49 anni, in continuità con gli anni precedenti, ma nel 2022 sono aumentate sia le richieste da parte di giovani donne (20%), soprattutto studentesse, sia quelle di donne che hanno più di 50 anni (30%).

"L’aumento costante delle donne che ci chiamano per la prima volta e l’attivazione in tempi brevi del percorso di uscita è un dato davvero significativo - sottolinea Francesca Pidone, coordinatrice del Telefono Donna - perché ci dice che sono sempre di più le donne che sanno riconoscere i segnali della violenza esercitata dal partner e che chiedono aiuto". "I numeri in aumento ci dicono che stanno funzionando gli sportelli che abbiamo aperto negli ultimi anni sul territorio - sottolinea la coordinatrice del centro antiviolenza Giovanna Zitiello. "Una presenza capillare del nostro centro antiviolenza che, in collaborazione con SdS e i Comuni della zona pisana, può contare su sportelli a Vecchiano, Vicopisano, Cascina, Fauglia e, in Valdera, a Ponsacco con la collaborazione del Comune. Inoltre di grande importanza è stata l’attivazione con i tre atenei pisani dello Sportello interuniversitario contro la violenza di genere. Da questo mese abbiamo aumentato gli orari di ascolto, per cui si può contattare la linea telefonica 050 2215104 il lunedì dalle 12:30 alle 14:30, il martedì dalle 10:00 alle 13:00, il giovedì dalle 16:00 alle 18:00 e parlare direttamente con un’operatrice".

Un dato ormai consolidato da anni è quello che a subire violenza sono soprattutto donne italiane (80,05%) con una relazione stabile, con figlie minori, spesso sottoposti a violenza assistita. Il dato più preoccupante è quello relativo alla situazione lavorativa: oltre la metà delle donne che subiscono violenza è disoccupata o ha un lavoro precario e ben il 26% subisce violenza economica, un tipo di violenza subdola che registra un costante aumento e che spesso accompagna la violenza fisica e psicologica.

"È fondamentale come istituzioni più prossime alle cittadine e ai cittadini lavorare sempre più in sinergia affinché si costruisca una rete culturale, un nuovo paradigma in cui collaborazione e rispetto siano i principi cardine su cui instaurare qualsiasi tipo di relazione": afferma il Presidente della Provincia di Pisa, Massimiliano Angori.

Carlo Venturini