C’è il caso Santa Maria. Caos sulle nomine minacce di dimissioni

Il consiglio degli anziani di Pisa è chiamato a decidere sulla nomina dei magistrati e dei capitani della parte di Tramontana, con la possibilità di dimissioni in blocco da parte dei vertici. Il rischio è di rallentare la macchina organizzativa del Gioco del Ponte.

Un vero e proprio terremoto rischia di scombussolare piani e organizzazione dei detentori dell’ultimo Gioco del Ponte di Pisa, la parte di Tramontana. Borea infatti ha vinto l’ultima manifestazione storica pisana con un 4-3 alla ‘bella’ contro Mezzogiorno, ma sta ripartendo con qualche difficoltà e al momento tutto sembra fermo, sia sul civile, sia sul militare. I motivi dei ‘tumulti’, per ora solo sussurrati, sono da ascriversi alle nomine di magistrati e capitani delle parti, un argomento che sarà discusso proprio oggi nel corso del primo consiglio degli anziani, formatosi lo scorso 30 novembre, previsto per rimanere in carica fino al 2028, con la conferma in carica, dopo le elezioni, del sindaco di Pisa Michele Conti, nel ruolo di anziano rettore.

Nonostante il regolamento, ufficialmente, dichiari che proprio la figura del sindaco debba nominare magistrati e capitani, da oltre 30 anni tutti gli anziani rettori che si sono succeduti hanno sempre, salvo casi eccezionali, investito delle cariche i nominativi presentati dalle parti. Il nodo, per Tramontana, è la possibile sostituzione del magistrato in carica di Santa Maria Claudio Carmignani con l’ex Francesco Ciacchini, che tornerebbe dopo qualche anno a ricoprire una carica ufficiale all’interno del Gioco. Il possibile avvicendamento, di cui si discute dallo scorso ottobre, aveva portato proprio alla vigilia delle nomine del consiglio degli anziani tutta la parte di Tramontana a fare fronte compatto, anche attraverso un video pubblicato dalla stessa magistratura di Santa Maria: "Sei squadre, una parte – recitava il video –. Tramontana insieme, vicina al Santa Maria con Claudio Carmignani e a tutte le sue squadre. Grazie a tutte le squadre di Tramontana e ai ragazzi del civile". Secondo quanto sta emergendo in queste ore infatti, se Carmignani non sarà confermato dal consiglio, dopo aver incassato la conferma per l’ottimo lavoro svolto in questi anni da parte della parte di Tramontana, i vertici di tutte le magistrature e della stessa parte, con il generale Matteo Baldassari in testa, sono pronti alle dimissioni in blocco. Una situazione difficile per Borea che, di fatto, è ferma sia dal punto di vista civile, sia da quello militare. Il rischio non solo è quello di partire in ritardo, arrivando anche al Dì di Sant’Antonio Abate con qualche difficoltà, ma anche di rallentare in maniera sensibile tutta la macchina organizzativa. Una bella gatta da pelare per il sindaco e il consiglio degli anziani, a poche ore dalla prime riunione ufficiale del nuovo corso, con il rischio concreto che la decisione venga rinviata ancora a data da destinarsi, cercando di far lavorare la diplomazia sottotraccia, mentre Tramontana resta compatta nelle proprie decisioni.

Michele Bufalino