
Le cariche della polizia sugli studenti il 23 febbraio 2024, sotto a sinistra l’assessora regionale Alessandra Nardini (Pd) e, a destra il deputato Edoardo Ziello (Lega)
"Servono normative per garantire tutele legali e procedimentali agli agenti che agiscono nell’esercizio del loro dovere. Va rivisto anche l’automatismo dell’iscrizione nel registro degli indagati per gli agenti coinvolti in operazioni legittime o in situazioni di pericolo". Lo afferma in un’interrogazione parlamentare ai ministri della Giustizia e dell’Interno, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, il deputato leghista Edoardo Ziello. Che ricorda i disordini del 23 febbraio 2024 con le cariche della polizia a un corteo studentesco pro Palestina sfociate in un’indagine della procura per la quale sono indagati una decina di poliziotti e alcuni manifestanti. "È inaudito– dice Ziello – che, nonostante le immagini dimostrino l’aggressione di manifestanti contro gli agenti, questi siano indagati dalla procura: quel triste episodio, dove una manifestazione pro Palestina, organizzata da Usb e Cambiare Rotta, è sfociata in scontri con la polizia in tenuta antisommossa, che ha impedito al corteo non autorizzato di raggiungere piazza dei Cavalieri. Ai manifestanti violenti - va dato il Daspo. Per quanto riguarda i fatti di Pisa, non ci fermeremo e arriveremo fino in fondo alla vicenda". Immediata la reazione della sinistra.
"È agghiacciante - osserva l’assessora regionale Pd, Alessandra Nardini - che Ziello attacchi questa indagine e invochi una sorta di impunità per chi è accusato di aver commesso atti ingiustificabili, che sono stati sotto gli occhi di tutti. Le immagini degli studenti manganellati dai poliziotti restano una ferita aperta. Nulla giustifica comportamenti violenti contro inermi da parte di chi è chiamato a garantire l’ordine e a proteggere i cittadini. L’indagine della magistratura non è un attacco politico, ma un’azione doverosa per riaffermare un principio fondamentale: chi rappresenta lo Stato deve restare esempio di correttezza". Per questo, secondo Nardini, "il riconoscimento delle responsabilità è l’unico modo per evitare generalizzazioni che danneggiano la credibilità di donne e uomini in divisa che ogni giorno svolgono il loro dovere con professionalità".
"Negare la legittimità dell’azione della magistratura - conclude Enrico Bruni (Pd) - significa ignorare il diritto fondamentale alla verifica delle responsabilità, principio su cui si fondano le istituzioni democratiche".normative per garantire tutele legali e procedimentali agli agenti che agiscono nell’esercizio del loro dovere. Va rivisto anche l’automatismo dell’iscrizione nel registro degli indagati per gli agenti coinvolti in operazioni legittime o in situazioni di pericolo".