
Pisa turistica vista dal taxi: ne parliamo con. Claudio Sbrana (Foto sotto)
Pisa, 13 agosto 2024 – Cartoline da un taxi. Chi meglio dei tassisti può fornire istantanee del turismo mordi e fuggi pisano? "L’aeroporto scarica passeggeri ormai fino alle tre quattro di notte, la stazione è il regno del ritardo, la nuova circolazione di via dei Mille e via Corsica verso la Torre, i suoi B&B, ristoranti, è diventata impossibile. Siamo costretti a notte fonda, ad accompagnare intere famiglie in agriturismi in mezzo alle colline perché gli autonoleggi alle 24 chiudono così come si fermano treni e bus. Noi sopperiamo ai servizi di prima mobilità pubblica; non va bene".
A regalarci questa immagine poco lusinghiera del sistema mobilità turistica, è Claudio Sbrana, tassista e delegato della Cna-Pisa.
Saliamo idealmente in taxi, e partiamo con Sbrana dall’aeroporto. "Questa è la piramide del turismo. Siamo ad un flusso di 120 aerei al giorno. E fin qui tutto bene. Peccato che i voli serali accumulino troppe, troppe ore di ritardo. Due giorni fa quello da Stoccolma è arrivato alle due. Ma arrivano anche alle quattro. E noi ci siamo. Ma non ci sono i bus, i treni e gli autonoleggi. Intere famiglie devono prendere l’auto a nolo ma è tutto chiuso. Allora li accogliamo e li portiamo nell’agriturismo sperso in mezzo alle colline toscane. E’ regolare? Dobbiamo noi sopperire alla mancanza di quello che è il servizio di trasporto primario che è pubblico? Per regolamento non siamo tenuti a fare corse extraurbane. Ci possiamo rifiutare. Anche perché alle quattro di notte, poi devo tornare a Pisa; non posso mica dormire coi turisti".
Altra giro ed altra corsa: la stazione. "Quando c’è l’incendio sui binari, quando ci sono i cantieri… Ritardi su ritardi. Succede che i 4mila che sbarcano dalle navi crociera da La Spezia e Livorno, arrivano spesso in treno a Pisa. Alle 17 dovrebbero ripartire ma ecco che c’è il ritardo. Hanno paura di perdere la nave ed allora la ressa per il taxi. Dico ressa perché non essendoci pensiline, i turisti si accalcano all’ombra dei loggiati e quando vedono il taxi è una corsa a chi arriva primo con litigate connesse".
Sbrana fa presente anche che i taxi dovrebbero passare da viale Gramsci e non da via Mascagni e nemmeno da via Catalani "una strada pericolosa perché mal frequentata".
Eccoci poi arrivati alla Torre, o meglio si fa presto a dirlo. "Con la nuova circolazione i tempi per raggiungere il Duomo sono raddoppiati. Inoltre noi dobbiamo passare da via Gallitassi al lato dell’Orto Botanico e riimmeterci in via Santa Maria passando tra i ristoranti e con le carrozze dei cavalli in controsenso, coi furgoni della raccolta della spazzatura ed altri mezzi di servizio. Mettiamoci poi che piazza Manin è impraticabile. Il posto per il parcheggio è risicato e spesso non si trova".
Ci vogliono forse più licenze per i taxi?
"Mettiamoci ad un tavolino, confrontiamoci, e non tiriamo numeri a caso. Abbiamo già più taxi per disabili di quanto richiesto anche a livello nazionale. Passata l’estate, con tutti gli imprevisti, ritorniamo a 60 voli giornalieri e noi stiamo anche due ore fermi sotto le pensiline. Non pieghiamo una categoria che fa servizi che dovrebbe fare il pubblico".