MARIO FERRARI
Cronaca

Cartoleria il Birillo celebra 30 anni: da negozio storico a e-commerce innovativo

La cartoleria il Birillo festeggia 30 anni, evolvendosi in un e-commerce per affrontare le sfide del mercato moderno.

Luca Ravagni con Chiara Sbrana nella cartolibreria «Birillo»

Luca Ravagni con Chiara Sbrana nella cartolibreria «Birillo»

"Dopo 30 anni è cambiato tutto, dal modo di comprare alla funzione sociale del negozio." Oggi è veramente difficile andare avanti, ma io penso sempre positivo e per questo, da pochi giorni, ho aperto il mio e-commerce". La cartoleria il Birillo si sta avvicinando a un avvenimento importante. Martedì, infatti, festeggerà i suoi 30 anni di attività: un compleanno particolarmente sentito dal suo proprietario, Luca Ravagni che "per una pazzia" il 10 dicembre del 1994 decise di aprire i battenti di un negozio la cui storia si è legata a doppio filo con quella del lungomare pisano.

Dopo una riapertura nel 2004 nella sede attuale in via Pietro Moriconi 41 e l’inaugurazione di un secondo negozio a Tirrenia, oggi il Birillo non è soltanto uno dei locali più vecchi di Marina di Pisa, ma un vero simbolo e punto di riferimento del litorale.

Ravagni, com’è cambiato il Birillo in 30 anni?

"Rispetto al ‘94 è cambiato tutto: dal modo di comprare a quello di vendere, al punto che oggi siamo sempre più un negozio di servizi. Un tempo la mia cartoleria serviva clienti, alberghi, stabilimenti balneari e turisti, oggi invece è più complicato. Purtroppo ci sono sempre meno residenti e bambini che vanno a scuola sul lungomare, quindi è diventato oggettivamente più difficile andare avanti".

Ha una ricetta giusta per il difficile mercato di oggi?

"Penso che l’evoluzione sempre e costante sia necessaria. Io nel ‘98 ho installato la telefonia, negli anni duemila ho messo in piedi servizi come corrieri e raccomandate, gestione bollette, atti giudiziari. Inoltre dall’inizio del mese abbiamo aperto anche l’e-commerce, così adesso siamo anche preparati per lo shopping online".

In questi anni ha visto cambiare anche questo litorale, di cui lei è innamorato.

"Sì, l’ho visto pian piano svuotarsi e trasformarsi. Però negli ultimi tempi sto osservando dei miglioramenti: hanno recuperato aree abbandonate come il porto e le colonie e stanno ricostruendo le scuole. C’è una lenta ripartenza che però è un segnale incoraggiante".

Cosa rappresentano per lei Marina di Pisa e Tirrenia?

"Difficile da spiegare. Questo litorale mi ha dato tantissimo: continuità del lavoro, serenità e soprattutto l’affetto dei clienti, che mi sono stati vicini soprattutto durante i momenti bui".

Come immagina il futuro del Birillo?

"Positivo come sempre, perchè nonostante le difficoltà non bisogna mai arretrare. Non ho intenzione di mollare l’attività e soprattutto il presidio sul territorio ma non nego che la collaborazione degli enti pubblici sarebbe di aiuto, soprattutto per continuare a dare lustro a questo lungomare".

E il futuro del litorale?

"Il mio sogno sarebbe vedere una facoltà dell’Università dentro l’ex ospedale ortopedico del Calambrone e il recupero totale di Ciclilandia. Il litorale e Pisa sono un’unica entità che porta reciproci benefici, e noi che siamo su questa costa da 30 anni lo vediamo tutti i giorni".