
Caos concessioni balneari: "Aspettiamo il Governo. Nessuna fuga in avanti"
"Aspettiamo il pronunciamento del governo, atteso per la metà di gennaio, per garantire un’applicazione omogenea e trasparente della normativa". Così l’assessore alle attività produttive, Paolo Pesciatini, anticipa la linea dell’amministrazione rispetto al tema delle concessioni balneari che ha recentemente irritato anche il presidente Sergio Mattarella invitando l’esecutivo e le Camere a rispettare i trattati internazionali. "Credo che i rilievi del Capo dello Stato - osserva l’assessore - anche nella sua veste di garante del rispetto dei trattati internazionali intendano appunto richiamare il Governo e il Parlamento ad agire mettendo così i Comuni nella condizione di far rispettare le leggi in modo omogeneo e trasparente, ma anche mettendo al riparo le pubbliche amministrazioni dal rischio di contenziosi onerosi da parte degli stessi gestori".
Anche perché, conclude Pesciatini, "la stessa Corte di Cassazione ha rilevato che siano vigenti sia la legge Draghi n. 118 che il milleproroghe che fissano la scadenza delle concessioni balneari al 31/!2/2024 o al 2025 in determinati casi". Sull’argomento ha detto la sua anche il leader di Diritti in comune, Ciccio Auletta, che ha chiesto all’amministrazione comunale "come intende gestire le concessioni degli stabilimenti balneari a partire dal primo gennaio ? Sono già state preparate le procedure selettive imparziali e trasparenti per la gestione delle spiagge, come raccomandato dalla Corte di giustizia UE?". Domande alle quali Pesciatini ha di fatto già risposto, sulle quali farà definitivamente luce il pronunciamento del governo atteso per le prossime settimane, a meno che non si decida di andare incontro alla procedura di infrazione e di aspettare comunque l’esito delle elezioni europee di primavera. Al netto dei tatticismi politici tuttavia, l’assessore assicura che il Comune "agirà subito dopo il pronunciamento del governo e senza rischiare condotte discriminatorie nei confronti delle imprese", e Auletta ribadisce il sostegno "alla campagna del Coordinamento nazionale Mare Libero per avere più spiagge libere (attualmente sono solo il 20%), e procedure di assegnazione delle concessioni più trasparenti, volte a premiare una minore presenza di infrastrutture impattanti (meno cemento) e una maggiore tutela ambientale e valorizzazione del territorio: noi siamo per un mare libero, senza padroni e senza barriere, che garantisca almeno il 60% di spiagge libere, la tutela degli ambienti naturali e il rispetto del diritto di accesso e fruizione della spiaggia, che è un bene comune".
Gab. Mas.