GABRIELE MASIERO
Cronaca

"Caduti di Kindu, un esempio indelebile per la 46ª Brigata Aerea e per il Paese"

Il capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, generale Luca Goretti, alla cerimonia al Sacrario che ricorda l’eccidio dell’11 novembre 1961. Per il 60° anniversario è stato anche presentato il C-119 di quella sfortunata missione, restaurato e riportato all’originale livrea

di Gabriele Masiero

Ora come allora. Riporta le lancette indietro di 60 anni il C-119 restaurato dall’Aeronautica Militare per ricordare l’eccidio di Kindu dell’11 novembre 1961. Si tratta dello stesso velivolo utilizzato per la missione di pace in Congo in supporto alle Nazioni Unite, durante la quale 13 aviatori italiani dell’allora 46ª Aerobrigata furono trucidati in un agguato. Con il restauro il C-119 è stato riportato alla colorazione originale. L’intervento è stato presentato ieri al culmine della cerimonia per il sessantennale della strage svoltasi tra il sacrario di Kindu e la base aerea pisana. Ora tornerà di fronte al Sacrario di Kindu. "Volevamo realizzare qualcosa che rimanesse per i prossimi 60 anni - ha detto il generale Alessandro de Lorenzo, comandante della 46ª Brigata Aerea- e si tratta del velivolo più grande restaurato dall’Aeronautica. Ha la colorazione originale della missione in Congo, con le due matricole dei velivoli coinvolti nell’eccidio. Abbiamo pensato che fosse il modo migliore per onorare le vittime e l’aeronautica, che tra poco compie 100 anni".

La cerimonia, alla quale ha partecipato anche il neo capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare, generale di Squadra Aerea Luca Goretti, si è aperta con la messa in memoria dei caduti, ed è proseguita con l’ìnaugurazione della mostra fotografica curata e illustrata dallo storico Paolo Farina che contiene 26 pannelli con fotografie della missione dell’allora 46a Aerobrigata (oggi 46ª Brigata Aerea). Come appendice alla mostra, saranno esposti altri pannelli con fotografie più recenti sull’attività della Brigata Aerea, fino agli ultimi interventi per il trasporto di malati di Covid19, nella primavera dell’anno scorso, e la recente operazione "Aquila Omnia" che ha assicurato, ad agosto, un ponte aereo tra Kabul e il Kuwait per l’evacuazione di afghani. Poste italiane ha anche concesso un annullo filatelico appositamente predisposto per l’evento.

"Partirono per portare la pace e trovarono la morte e per noi è un dovere e un obbligo onorare la loro memoria - ha detto Goretti riferendosi ai caduti di Kindu - e sono ancora parte della nostra famiglia, rappresentano l’esempio indelebile per la 46ª Brigata Aerea e per tutta l’Aeronautica. La 46ª ha dimostrato in tutti questi anni, e anche con la missione in Afghanistan, di essere il fiore all’occhiello del Paese". Il capo di stato maggiore ha poi ricordato la missione appena iniziata in Niger per addestrare le forze armate locali. "Mi ha fatto piacere incontrare i familiari dei nostri 13 caduti – ha concluso il sindaco, Michele Conti, che ha partecipato alla cerimonia insieme al vicesindaco Raffaella Bonsangue e al presidente del consiglio comunale, Alessandro Gennai – proprio per rappresentare loro l’affetto che la nostra città nutre nei loro confronti".