
Il professor Francesco Menichetti, direttore di Malattie infettive
Pisa, 28 ottobre 2020 - Sale la febbre delle bufale che riguardano il Covid. Con il professor Francesco Menichetti, direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive di Cisanello, abbiamo provato a smentire dieci tra le più diffuse, partendo dalla fake madre di tutte le altre.
Il Covid non esiste. "Esatto: la terra è piatta, i bimbi li porta la cicogna, siamo in mano agli alieni, ed altre amenità...".
1 Il virus si è indebolito da marzo a ora. "E’ sempre lo stesso, potenzialmente letifero specie se incontra un soggetto fragile (anziano o con altre patologie). L’uso sistematico della mascherina riduce la quantità che un infetto può trasmettere con le secrezioni respiratorie ed anche quelle a cui un altro soggetto è esposto: ciò riduce il rischio della diffusione del contagio e, forse, può attenuare la gravità dell’eventuale malattia".
2 La mascherina non protegge e fa venire il tumore. "La mascherina è un presidio protettivo fondamentale poiché protegge chi la indossa ed anche le persone con cui il soggetto entra in contatto. Se tutti indossassero correttamente e continuamente la semplice mascherina chirurgica, si contribuirebbe a ridurre la diffusione del contagio. La mascherina non è dannosa né per gli adulti, né per i bambini, non provoca nessuna conseguenza patologica né acuta (intossicazione da anidride carbonica) né cronica (tumori od altro)".
3 Il vaccino risolverà tutto. "Sarà un importante mattone nella parete che stiamo costruendo per bloccare la pandemia. Pur tuttavia non sarà probabilmente “l’arma fine di mondo” poiché la sua capacità di proteggere il vaccinato da infezione e malattia deve essere ancora definita, l’entità della risposta anticorpale nelle diverse classi di età potrebbe essere variabile, la durata della protezione anticorpale potrebbe essere non prolungata. La domanda di vaccino sarà planetaria, la iniziale disponibilità inevitabilmente limitata e sarà necessario dare la precedenza, almeno in partenza, alle persone più fragili ed alle categorie più esposte al rischio. La strada è lunga, se ne parlerà non prima della prossima primavera, se tutto va bene".
4 I tamponi positivi di uno stesso paziente vengono conteggiati più volte . "No, la sorveglianza epidemiologica è in grado di distinguere correttamente tra nuove infezioni e tamponi di controllo (e cioè positività già conteggiate). La verità è che più si testa più casi positivi si trovano. La stima attuale è che si marci a grandi falcate verso il milione di contagiati. Abbiamo perso la opportunità di tracciare i contatti perché i contagiati sono troppo numerosi. C’è bisogno SUBITO che si adottino test rapidi antigenici veri, facilmente eseguibili e ripetibili, a relativo basso costo e con responso rapido. La Toscana ha purtroppo imboccato un’altra strada".
5 I bambini non si contagiano. "Invece sì, anche facilmente, ma di regola NON si ammalano. Possono essere però pericolosa fonte di contagio per genitori e nonni, in casa od altrove. E’ importante che anche loro vengano educati, per quanto possibile, alle corrette regole di comportamento... con messaggi semplici, che non drammatizzino, ma che mettano in risalto il lato virtuoso del loro agire".
6 Muoiono solo gli ultraottantenni di Coronavirus. "Certamente l’età media di chi è morto sino ad ora è superiore agli 80 anni; ma sempre di più si assiste ad un calo dell’età media dei decessi, poiché il contagio si è fortemente diffuso tra fasce di età minori. In altre parole: il fuoco di marzo ha rapidamente bruciato il materiale maggiormente combustibile (gli anziani ed i fragili) ma questa pericolosa ripresa attaccherà anche tronchi più giovani".
7 Il numero dei morti è gonfiato dai media. "I morti con Covid sono per lo più morti di Covid. E’ estremamente infrequente che un decesso di un malato di Covid non sia correlabile a tale malattia. Covid non significa solo polmonite ma anche rischio aumentato di eventi trombotici, venosi ed arteriosi, che possono manifestarsi come embolia polmonare, infarto del miocardio, ictus cerebri etc.".
8 I sintomi del Covid sono soltanto raffreddore e febbre. "Il Covid può dare una infezione completamente asintomatica, paucisintomatica (tosse raffreddore, mal di gola, febbricola) ma la sua caratteristica è quella di provocare una polmonite interstiziale bilaterale, con una insufficienza respiratoria che talvolta necessita di ossigeno terapia tramite maschera od altri dispositivi più invasivi (ventilazione meccanica). Queste forme vengono ricoverate e talvolta richiedono la terapia intensiva, a volte possono portare al decesso o determinare esiti polmonari importanti in chi sopravvive".
9 Il virus è stato creato in laboratorio. "Non pare proprio: l’opinione scientifica largamente prevalente è che rappresenti uno dei tanti esempi di passaggio di specie: un virus animale passato all’uomo con conseguenze, in questo caso, devastanti. Era già successo con la Sars e la Mers, due altri coronavirus animali adattatisi all’uomo con minori conseguenze. E’ in discussione invece il nostro modello di convivenza con gli animali domestici e non, il nostro rapporto con il cibo di origine animale, etc. La Cina ha usi e costumi diversi dai nostri ma una riflessione generale è d’obbligo".
10 Cibi particolari o grandi quantità di vitamina C combattono il virus. "Un’alimentazione sana ed anche l’utilizzo di integratori vitaminici (vitamina C ad alto dosaggio tipo 1000 mg, vitamina D, Zinco) potrebbero essere d’aiuto nella prevenzione secondo alcuni dottori nutrizionisti: sulle evidenze non so, ma non credo comunque che siano dannosi".