"Boom tra i più piccoli dopo la pandemia"

PISA Elena Pampana, vicepresidente delle Acli Toscana, può illustrarci l’essenza dell’iniziativa Slot Out, il progetto di contrasto al gioco d’azzardo patologico...

"Boom tra i più piccoli dopo la pandemia"

"Boom tra i più piccoli dopo la pandemia"

Elena Pampana, vicepresidente delle Acli Toscana, può illustrarci l’essenza dell’iniziativa Slot Out, il progetto di contrasto al gioco d’azzardo patologico nei circoli della regione?

"L’iniziativa è stata una sfida ambiziosa volta a investire in formazione e prevenzione, focalizzandosi soprattutto sulle realtà territoriali presenti in zone ad alta incidenza di giocatori. Nonostante il 97% dei nostri circoli avesse già eliminato le slot machine, i dati più recenti della Regione Toscana rivelano che nel 2022 sono stati giocati oltre 7 miliardi e 396 mila euro. Abbiamo promosso laboratori in coprogettazione con Anci Toscana, Acli Toscana e Arci Toscana con l’obiettivo di scambiare buone pratiche e confrontarci sulla delicata tematica della ludopatia. Il gioco d’azzardo è emerso come una condizione che si alimenta e si sviluppa in uno stato di solitudine e fragilità, spesso complicato dalla difficoltà delle persone di chiedere aiuto, talvolta per un senso di vergogna. Il gioco online inoltre porta ad una ancora più accentuata dimensione di solitudine ed isolamento".

Quali sono le implicazioni per i minorenni?

"Per i minori, abbiamo notato una mancanza di percezione del rischio, un fenomeno già osservato nel consumo di sigarette o alcol, sebbene nel gioco questa questione si presenti in modo più subdolo. Soprattutto online, si delinea un’ombra legata ai videogiochi, con molti giovani che crescono nell’incertezza della differenza tra il gioco d’azzardo e altri intrattenimenti digitali, assimilando il tutto come parte integrante del loro mondo". La pandemia che ruolo ha giocato?

"Ha avuto un impatto significativo, soprattutto sui giovani, che sono stati i più colpiti essendo costretti a rimanere a casa in una fase delicata della loro vita. Alcuni giovani hanno sviluppato, se non una vera dipendenza, almeno una situazione a rischio, favorita dall’accesso facilitato dei giochi online".

Enrico Mattia Del Punta