Dall’unione di ricerca e imprenditorialità è nata Olivia, spinoff della Scuola Sant’Anna gestito da giovanissimi imprenditori formati negli atenei pisani, che sta rivoluzionando la ristorazione. Il suo creatore è Francesco Tansella, studente sia di Unipi che della Sant’Anna aiutato dalla volontà di Alberto Bordin di fare impresa.
Tansella, le eccellenze universitarie coinvolte a tutto tondo.
"Esatto. Io ho avuto l’idea di lavorare sull’enogastronomia, mentre i miei colleghi della Normale hanno lavorato sulla tecnologia predittiva da utilizzare. Hanno utilizzato la capacità di creare modelli matematici, e le hanno applicate all’IA".
Come funziona il software?
"Olivia fa un provvisionale di fatturato per un ristorante e prevede quanto guadagnerà il ristorante nei prossimi 14 giorni con una precisione del 97%. Da questi dati un ristoratore capisce quanto materiale acquistare, personale contattare, le quantità di cibo da scongelare e altro".
E sulla base di cosa riesce a fare analisi così precise?
"Sui dati di storico che provengono dal gestionale di cassa, ossia gli scontrini, e dati esterni come meteo, eventi, serie A e tutto ciò che può influire sulla presenza di persone nei ristoranti".
Potrebbe essere un modo per ridurre lo spreco di cibo.
"Noi puntiamo a far ridurre al ristoratore lo spreco, sia esso economico, di tempo, di personale e anche di cibo. Olivia in un’ottica ambientale ha un’utilità non indifferente: sapendo quante persone ti arriveranno, riduci lo spreco di cibo al minimo".
E siete sul mercato?
"Grazie anche a Forbes, che ci ha classificati come una delle aziende under 30 più innovative, abbiamo un’enorme domanda nel nostro settore: siamo in contatto con tutti i gruppi più grandi della ristorazione italiana. Inoltre, da settembre 2023 siamo letteralmente esplosi e abbiamo clienti anche a San Francisco e investitori in tutto il mondo. Puntiamo a consolidarci come internazionali e ad arrivare, entro aprile 2025, a un milione di euro di fatturato".
Mario Ferrari