"Attenzione ai soliti vizi Le ambizioni personali hanno distrutto il Pd"

"Lo dico forte e chiaro: attenzione. Attenzione a non ripiegarsi nei vecchi vizi, nella solita spirale di equilibri interni e ambizioni personali che hanno distrutto la reputazione del Partito Democratico e del centrosinistra in questi anni. Queste elezioni ci chiedono semmai, soprattutto in Toscana, di spingere ancora di più sul nostro cambiamento profondo in termini di apertura e discontinuità con il passato, una richiesta che viene anche dal voto congressuale". L’assessora regionale all’istruzione, formazione professionale, Università e ricerca Alessandra Nardini risponde indirettamente alle dichiarazioni di Matteo Trapani (su La Nazione di ieri), che frenavano sull’idea del campo unitario di centrosinistra.

"Oggi credo sia tempo di gettare il cuore oltre l’ostacolo – puntualizza Nardini – e confermare che quell’apertura e quello spirito unitario che hanno creato così tanto entusiasmo e partecipazione intorno a Paolo Martinelli rappresentano davvero un nuovo progetto di città e, soprattutto, un nuovo modo di fare politica". "In questo senso, con il massimo rispetto per la discussione che ogni partito e ogni gruppo farà nei luoghi e nelle forme deputate – aggiunge ancora Nardini – , personalmente mi sento di dire che, qualora ci fosse la sua disponibilità, sarebbe un’ottima idea quella del gruppo unico del centrosinistra guidato da Martinelli. La reputerei la soluzione più forte, più efficace e più coerente con la bellissima campagna elettorale di questi mesi, unendo nei fatti civismo e politica, creando il gruppo più grande e più forte in Consiglio Comunale.

Abbiamo visto muoversi un popolo, con una forza e una spinta di partecipazione che non si vedevano da decenni. Questa è la vera novità, un patrimonio che non dobbiamo disperdere e soffocare. È il tempo dell’apertura e dell’allargamento – insiste l’assessora regionale – , di un Partito Democratico che si mette al servizio di un progetto più ampio, non è il tempo di rinchiudersi a palazzo, dei piccoli calcoli interni, delle ambizioni personali che leggo dietro alcune prese di posizione. È il tempo di dimostrare alle pisane e ai pisani che hanno sostenuto Paolo Martinelli che quel progetto civico e progressista non era solo una proposta elettorale, ma un nuovo progetto per la città. È tempo di dare loro quel cambiamento che hanno chiesto con il voto e da lì ripartire, ancora per le strade e nei quartieri, per costruire un’alternativa popolare a questa destra".