REDAZIONE PISA

Ateneo, in 700 a San Rossore per i test d’ingresso

Primo round con Veterinaria: tanti si mettono alla prova, ma tenteranno anche Medicina. 100 euro per l’iscrizione, Green Pass e certificati

Buona la prima. Il binomio Unipi-Alfea ha funzionato nella prima giornata di test universitari che al Parco di San Rossore, ha coinvolto oltre 700 aspiranti studenti per quei 60 posti agognati nella facoltà di Medicina Veterinaria. Dopo Lucca e Pontedera che ospitarono i precedenti test di ammissione, si torna a Pisa e i candidati hanno promosso la location e le informazioni on line dell’Università, ma i 100 euro di tassa di iscrizione al test vanno giù male anche perché molti degli intervistati partecipano anche al test per Medicina (fissato il 3 settembre). Alle 9.30 del mattino di ieri, nonostante la prova iniziasse alle 13, i candidati riempivano già il serpentone che li avrebbe portati nei 7mila metri quadrati della tensostruttura attrezzata per i test. Avevano tutti una cartellina ingombrante con dentro non solo il Green pass ma anche una serie di moduli ed autocertificazioni sanitarie che hanno dovuto riempire scaricando tutto dal sito di Unipi. Lorenzo Chimenti di Grosseto, ma studente a Siena, dice: "Il Green pass l’ho fatto appositamente per sostenere il test". A differenza di Rachele Codevico, livornese che ce l’aveva già per andare in vacanza. Ciò che è emerso dal campione intervistato è che nessuno o forse un manipolo di candidati, bramasse ardentemente di diventare veterinario. Il vero miraggio, e per molti rimarrà tale, è la prova per entrare a Medicina. "Sono qui in realtà per... testare il test – dice Elena Renai di Pistoia -, nel senso che voglio provare questi quiz in previsione di quelli di Medicina che farò a Firenze. Voglio anche vedere, ecco, come reagisco all’ansia, quanto tempo ci metto a fare il test. Insomma voglio “provarmi” in questa occasione".

In effetti la strategia di Renai è un po’ quella che abbiamo riscontrato anche in altri. Codevico ad esempio, ci dice che proverà tutti i test per le professioni sanitarie. "Sì dal momento che uno inizia a studiare per un concorso può tentare quelli simili – aggiunge Chimenti – perché le materie sono simili". Venendo agli argomenti oggetto di test quelli che rappresentano lo spauracchio sono le 10 domande di logica e le 12 di cultura generale. "Possono chiedere la capitale dell’Ungheria come un fatto di cronaca successo ieri. Per questo tipo di domande non ci sono veri libri su cui studiare" continua Chimenti. Lo scoglio vero però, dicono tutti sono i pochissimi posti a disposizione, solo 60. A questa difficoltà, si aggiunga anche la cifra per la tassa concorsuale di 100 euro che è la stessa cifra prevista anche per l’ammissione ai test di Medicina. Se poi si aggiungono gli importi per le spese di viaggio, il sogno di indossare un camice bianco parte già con un piccolo balzello. Ma dall’Unipi rispondono che non c’è stato nessun rincaro e la tassazione è stabilita dal Miur.

Carlo Venturini