ENRICO MATTIA DEL PUNTA
Cronaca

Ancora maxi code in pronto soccorso: "Ambulanze ferme e persone in attesa"

Il sindacato Nursind: "Non vogliamo pensare a cosa accadrà a Natale". E i Cobas rilanciano: "Ormai siamo giunti allo stremo delle forze".

Ancora maxi code  in pronto soccorso: "Ambulanze ferme e persone in attesa"

Ancora maxi code in pronto soccorso: "Ambulanze ferme e persone in attesa"

Pisa, 13 dicembre 2023 – Continua l’emergenza code in pronto soccorso dell’ospedale di Pisa. Dopo il numero "record" di 72 persone in barella ad aspettare di essere visitate durante la giornata di domenica, anche ieri, la situazione è apparsa critica, con 55 persone in attesa. Una situazione difficile dovuta da come ammesso domenica dall’Azienda ospedaliera universitaria pisana "un’ondata di accessi, dovuta anche alla stagionalità per i pazienti fragili più esposti a patologie respiratorie" e che ha provocato il rallentamento nelle procedure non urgenti e nel turn over dei posti letto per la necessità, tuttora obbligatoria in ospedale, di mantenere percorsi separati per i pazienti positivi al Covid (in aumento).

Una "giustificazione" quella dell’Aoup che non convince il segretario di Nursind Pisa Daniele Carbocci: "Quello che viene fuori – ha spiegato - è una mancanza di programmazione, come accadeva prima del Covid, il Pronto soccorso da novembre a febbraio è invaso da pazienti che hanno problematiche di tipo medico ovvero per lo più patologie stagionali, è sempre successo e sempre succederà".

Un picco che secondo Carbocci si ripete tutti gli anni e cui l’ospedale dovrebbe essere in grado di prevenire. "Non voglio pensare – avverte il sindacalista -, a cosa possa succedere nel periodo di Natale. L’azienda sta correndo ai ripari, reclutando infermieri disposti a fare gli straordinari. Ieri ci siamo ritrovati con 55 pazienti e ambulanze ferme con persone ad aspettare". Il vero problema però aggiunge il segretario di Nursind Pisa è quello della chiusura delle sale operatorie.

"I lavori – continua Carbocci -, sono una scusa. In ortopedia non si opera perché le protesi costano troppo". Giorni difficili per tutto il sistema sanitario nazionale e sul quadro dell’Aoup interviene anche Cobas Sanità Pisa che descrive un quadro drammatico: "Il 30 novembre, l’Azienda, non ha rinnovato i contratti dei lavoratori interinali. In ortopedia, vengono chiusi 10 posti letto, si riducono le note operatorie, e si chiude un blocco operatorio. Ma ancora – continua la nota del sindacato -, dalla traumatologia continuano ad arrivare pazienti e per liberare posti si devono disdire interventi programmati".

Una situazione di estrema criticità per personale medico ed infermieristico che rimane "sofferente coprendo anche i turni del personale in aspettativa, ferie, malattia con rientri sul giorno di riposo oppure volontariamente con l’inganno dell’orario aggiuntivo" denuncia il sindacato. "I lavoratori – concludono i Cobas -, sono ormai giunti allo stremo delle forze ed il rischio dell’errore per stanchezza è sempre dietro l’angolo e da eroi siamo diventati oggetti e non professionisti da spostare e sfruttare".