Alle 7,30 tutti in fila. Pronti per la corsa all’ultimo banco lontano dalla cattedra

Liceo Classico Galileo Galilei,studenti tutor pronti all’accoglienza "A giugno farò la maturità ma il ricordo del primo giorno è indelebile".

Alle 7,30 tutti in fila. Pronti per la corsa all’ultimo banco  lontano dalla cattedra
Alle 7,30 tutti in fila. Pronti per la corsa all’ultimo banco lontano dalla cattedra

Finalmente, le campanelle sono tornate a squillare in tutta la Toscana. Sono solo le 7,30 e, al Liceo Classico Galileo Galilei, c’è già da mettersi in coda per la corsa all’ultimo banco. Non c’è neppure tempo per gli abbracci o per i selfies: "Ora è importante arrivare per prima al banco più lontano dalla cattedra", dice scherzando Niccolò. "Spero di riuscire nell’impresa". E tra qualche spinta e i richiami dei professori per motivi di sicurezza, è già il momento della prima lezione e dell’accoglienza di ragazzi più piccoli. Infatti, qua da anni sono gli studenti più grandi – che frequentano il triennio – a dare il benvenuto ai nuovi arrivati, diventando dei veri e propri "tutor", che li affiancheranno durante tutto l’anno. Dopo il saluto della dirigente scolastica e della vicepreside, i ragazzi vengono divisi nelle nuove classi prime e accompagnati in un tour per tutta la scuola, dalle aule ai laboratori, passando per la biblioteca.

Quest’anno, a coordinare l’accoglienza, c’è Giulio, che frequenta il terzo anno: "È stato bellissimo collaborare con i miei compagni e con i professori per dare un caloroso benvenuto ai nuovi alunni. È una tradizione che portiamo avanti da molti anni e a cui ormai teniamo molto. Spero che i ragazzi abbiano avuto una prima buona impressione e di essere riuscito a trasmettere loro tutta la curiosità per iniziare a meglio il liceo". E oltre alla gioia di stringere nuove amicizie e di vedere nuove, c’è anche l’emozione di chi sa che questo è l’ultimo primo giorno di scuola: "A giugno farò la maturità, ma sembra solo ieri quando, col cuore pieno di gioia ma anche molto spaventata, entravo per la prima volta in questa scuola. Ricordo che i nostri tutor ci accolsero con il sorriso, riuscirono a metterci subito a nostro agio", spiega Aurora. "Poi a metà anno è arrivato il Covid, che ha messo in pausa i nostri primi mesi da "classicisti". Accogliere questi ragazzi significa passare il testimone a chi verrà dopo di me. I giorni classici, il teatro, facciamo tutto con la tanta passione che proviamo verso ciò che studiamo e verso la nostra scuola".

Giulia De Ieso