GABRIELE MASIERO
Cronaca

Alberi tagliati a San Rossore: "Sono interventi fondamentali per la sicurezza dei visitatori"

Il ’Comitato difesa degli alberi’ lamenta rimozioni indiscriminate, l’azione del Parco "Circa 40 pini a rischio in quanto colpiti da fulmini. Mentre altre piante sono pericolanti".

Si apre la stagione delle scampagnate in San Rossore

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"Sono in corso a San Rossore le operazioni di manutenzione delle alberature nei viali della Tenuta, anche in previsione del grande afflusso primaverile che trova il culmine con le migliaia di presenze previste per Pasqua, Pasquetta, 25 aprile e primo maggio. Interventi fondamentali per garantire la sicurezza dei frequentatori del Parco, svolti prestando attenzione al rinnovamento arboreo e minimizzando il disturbo alla fauna". Lo rende noto il Parco di San Rossore spiegando la natura degli interventi in atto denunciati in questi giorni anche dal Comitato difesa alberi. Le manutenzioni decise dell’ente regionale hanno riguardato prima le piante di viale del Gombo e della Sterpaia e ora si concentrano sul viale delle Aquile Randagie, la strada che collega Cascine Vecchie e Cascine Nuove.

"Anche questi alberi - spiega il Parco - sono stati verificati dal team del professor Fabrizio Cinelli dell’Università di Pisa nell’ambito di uno specifico studio. Lungo il viale delle Aquile randagie ci sono oltre 1600 alberi a bordo strada, tra pini domestici e lecci. Di questi 978 sono alberi maturi, per lo più pini, gli altri sono pini e lecci giovani, compresi quelli messi a dimora negli ultimi anni grazie all’iniziativa Viale dei Legami. La rimozione delle essenze pericolanti segue infatti la campagna di messa a dimora che lo scorso autunno ha permesso di piantare oltre 300 nuovi alberi e che sarà ripetuta tra circa otto mesi, nel periodo propizio".

Da queste analisi, sottolinea l’ente, "circa 40 pini sono risultati a rischio, alcuni dei quali colpiti da fulmini e secchi e l’azienda incaricata sta terminando le rimozioni delle piante pericolanti: particolare attenzione è stata riservata a non disturbare la fauna selvatica, nonostante sia da poco iniziato il periodo riproduttivo che presto entrerà nel vivo". Infine, l’ente assicura di monitorare costantemente i filari di alberi a bordo delle strade e in caso di pericolo alcune piante vengono sostituite, mentre "le pinete sono vere e proprie coltivazioni, gli alberi vengono seguiti nella loro crescita pluridecennale fino a quando raggiungono la fine del loro ciclo di vita, è allora che vengono sostituiti da nuove piantine per un processo che si rinnova da secoli e che ne ha aumentato la consistenza quantitativa e qualitativa: nelle foreste naturali invece gli alberi caduti lontani dai sentieri non vengono rimossi per non interferire con un processo naturale che aiuta la rigenerazione del bosco e la sua biodiversità".