
Pisa, 23 maggio 2023 – Il fango che travolge tutto: case, strade, auto. Ma c’è anche qualcos’altro di travolgente, è l’impegno dei pisani per l’Emilia Romagna, sconvolta dal maltempo. Sono partiti subito. In tanti. Per primi, i nostri vigili del fuoco, all’indomani della prima ondata con il personale della squadra della ricerca delle persone scomparse e alcuni mezzi. I nostri sono andati insieme ai colleghi della Toscana nelle aree più colpite lavorando in modo continuato. A seguire, i volontari del Cisom, Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta, gruppo di Pisa. Gianluca De Petris è partito venerdì 12 restando fino alla domenica 14. "Era successo da poco", ci racconta, ripartirà venerdì 26. "Per motivi di sicurezza non possiamo sovrapporci ai pompieri e dobbiamo lavorare in zone non a rischio".
Obiettivo, Faenza, provincia di Ravenna. "Abbiamo trovato tanto fango, ma anche tante associazioni e cittadini comuni che hanno preso una pala, una granata, quello che avevano per aiutare. Nonostante il caos e il disastro, abbiamo riscontrato un bel clima di solidarietà: con persone scese in strada e vicini di casa che si sostenevano a vicenda". Gianluca prosegue: "Lungo le vie abbiamo trovato detriti e rifiuti, un clima apocalittico. Con le gru che portano via pezzi di vita". Tutto il materiale ammarcito "viene trasportato dalle cantine e dai primi piani verso il lato della strada perché poi i ragni ripuliscono. L’acqua è arrivata fino ai secondi piani, è impressionante, tutto coperto di fango". I gruppi di Pisa e Lucca si sono ritrovati a Livorno. "Da Livorno è partita la colonna mobile con motopompe, gruppi elettrogeni, insieme siamo arrivati a Firenze e poi a Faenza".
Siamo stati attivati "dal Dipartimento di Protezione civile tramite la direzione nazionale. Del nostro gruppo siamo andati in tre – aggiunge Daniele Livio Gallea, responsabile e coordinatore della sezione di Pisa – insieme agli altri della Toscana. Per un periodo sono stati distaccati altrove perché Faenza era diventata zona rossa. I nostri si occupavano quindi altrove del monitoraggio dei ponti e della pulizia delle cantine, adesso torneranno proprio lì con turni minimo di quattro giorni".
Ma c’è anche chi aiuterà restando qui a Pisa. Il dottor Maurizio Cecchini, dell’omonima onlus, ha attivato nuovamente un filo diretto per cardiopatici che chiedono sostegno e consigli, come già aveva fatto durante il Covid. Messaggi o videochiamate al 338-7228610, un servizio gratuito, info suwww.cecchinicuore.org; [email protected] "Una linea prima dedicata ai pazienti nel periodo del Coronavirus che ho riaperto per i fratelli romagnoli tramite l’amica Lorena Sali. L’idea è stata sua!". "Oggi come nel 2020 – commenta Sali – il cardiologo dottor Cecchini di Pisa si mette a disposizione dei romagnoli in difficoltà. E rinnova la sua disponibilità. Il telefono del cuore". "Non è una rubrica per cuori solitari", spiega ancora Cecchini, "ma un’iniziativa che permette ai cardiopatici di parlare con un cardiologo: delle proprie difficoltà, delle paure, delle terapie. Noi cerchiamo di esserci sempre".