MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Tutti sulla Torre. Il maxi-striscione sul nostro Campanile

La squadra tinge di Serie A anche piazza dei Miracoli

La squadra tinge di Serie A anche piazza dei Miracoli

La squadra tinge di Serie A anche piazza dei Miracoli

La festa della città per la premiazione in Serie A non poteva essere tale senza coinvolgere anche il simbolo di Pisa. Lo spettatore silente che ha osservato tutte le partite, sbirciando dalla sua posizione privilegiata l’Arena Garibaldi fin dalla prima partita del Pisa: la Torre Pendente. Lei che ha vissuto la storia nerazzurra dal principio e che continuerà a svettare storta anche quando l’impresa di Inzaghi e compagni sarà una storia che farà emozionare gli anziani di domani, nel ricordare quando da ragazzini facevano cori dalle spallette per la squadra di Tramoni. Ieri, infatti, anche la Torre si è colorata di nerazzurro: imitando a loro modo un altro pisano illustre, Galileo Galilei, che qualche secolo fa dalla sommità del campanile faceva i suoi esperimenti gettando i pesi, i giocatori del Pisa Sporting Club hanno srotolato dalla vetta della Torre uno striscione di oltre dieci metri. Stretto e lungo dai colori, manco a dirlo, nero e azzurro, con il logo che unisce società sportiva e città (la A e la torre stilizzate) nel mezzo e la bandiera di Pisa su campo rosso nel suo segmento finale.

Un modo per celebrare un rapporto, quello tra Pisa e il Pisa, saldo da ormai 116 anni e che non poteva dimenticare, nel momento in cui gli occhi della popolazione sono puntati su quei ragazzi in calzoncini che hanno appena scritto la storia, anche a ciò che la storia – almeno del nostro territorio – la incarna in pieno. Entrando poi nel campo della fede, in questo caso calcistica, non ci poteva essere piazza migliore se non quella dei miracoli per celebrare il miracolo della squadra di Inzaghi. Un gruppo che, facendo semplicemente muovere una palla tra i piedi, è tornata a far cantare un popolo intero. Infine, rimanendo nelle similitudini, proprio come la stortura della Torre Pendente la rende uno dei monumenti più amati al mondo, anche l’imperfezione dello Sporting Club e della sua "vita in mezzo ai guai" è il motivo per il quale, questa città e questa squadra, "non le lasceremo mai".

Mar.Fer.