MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Benvenuto padre Saverio. Prima Messa da vescovo

L’incontro con i giovani poi la celebrazione solenne in Cattedrale. Padre Cannistrà sale al governo dell’arcidiocesi. Le scelte e il programma.

Padre Saverio Cannistrà

Padre Saverio Cannistrà

Da oggi pomeriggio, padre Saverio Cannistrà sarà l’85esimo arcivescovo della chiesa pisana. Originario di Catanzaro, carmelitano, 66 anni, Cannistrà sarà ordinato in Cattedrale da Giovanni Paolo Benotto, arcivescovo emerito e amministratore apostolico della diocesi di Pisa arrivato alla scadenza del mandato per limiti di età. Il legame con la città del nuovo arcivescovo comincia da lontano, quando tra il 1976 e il 1980 ha studiato Lettere alla Scuola Normale e a Unipi, laureandosi in Filologia romanza con il professor Gianfranco Contini con una tesi sul trovatore provenzale Peire d’Alvernhe. A Pisa Cannistrà ha iniziato anche a frequentare i carmelitani scalzi di San Torpè, seguito da padre Enrico Bianucci, e il 24 ottobre del 1992 fu ordinato presbitero dall’arcivescovo Alessandro Plotti. In tempi più recenti, nel 2021, è tornato in città per un anno dopo la sua lunga esperienza di preposito generale dell’ordine, che lo ha portato in giro per il mondo per servire quattromila religiosi e oltre diecimila religiose carmelitane a lui "affidati".

"Serva cor tuum" sarà lo stemma episcopale del nuovo arcivescovo che, come spiega Cannistrà, è "una citazione da Proverbi 4,23: ‘Più di ogni cosa degna di cura custodisci il tuo cuore, perché da esso sgorga la vita’, ovvero un versetto su cui da tempo mi aveva fatto meditare una riflessione di Dietrich Bonhöffer, che si trova nella lettera scritta nel 1944 dal carcere per il battesimo del figlio del suo più caro amico". Due ore prima del suo insediamento padre Cannistrà incontrerà i giovani della diocesi nella chiesa di San Torpè, gestita dai carmelitani scalzi. Poi, insieme a loro, si dirigerà a piedi fino a piazza dei Miracoli, dove incontrerà gli amministratori dei Comuni della diocesi, i tre rettori universitari, i vertici delle forze dell’ordine e le autorità civili e militari. Il saluto della società civile è affidato al sindaco Michele Conti e al prefetto Maria Luisa D’Alessandro alla presenza della deputazione dell’Opera della Primaziale guidata dal presidente Andrea Maestrelli. Alle 16.30 la messa con 25 vescovi, tra i quali ci sarà anche monsignor Botros Fahim Awad Hanna, già vescovo di Minya (Egitto) per i copti cattolici, uno dei due vescovi co-consacranti, insieme a monsignor Giovanni Paolo Benotto (l’altro è il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena).