
Le indagini sono della mobile
di Antonia Casini
Aggressioni con la siringa, l’indagato Simone Baroncini ha già sostenuto l’interrogatorio di garanzia e si è avvalso della facoltà di non rispondere. "In attesa del completamento delle indagini, in modo da consentire" al suo legale, l’avvocato Fabrizio Bianchi del foro di Pisa, "di valutare la migliore strategia difensiva". "Al momento – dichiara l’avv Bianchi – ci concentriamo sull’aspetto cautelare, poi vedremo il da farsi".
Il 50enne pisano è accusato di aver punto con una siringa (per fortuna sembra vuota) tre giovani in tre diverse occasioni, sabato 14 settembre (alle 17.30) sul Lungarno Buozzi, sabato 18 gennaio sul cavalcavia di San Giusto, stesso orario, e alle 17 il giorno seguente in via Della Spina. Le indagini sono state curate dalla squadra mobile di Pisa e sono scattate dalle denunce delle ultime due vittime, due giovani donne. L’accusa è di violenza sessuale.
Sono stati quindi confermati gli arresti domiciliari e ora l’uomo, che aveva finito di scontare 13 anni (era stato condannato a 16) nel 2022 per aver ucciso l’amica Vanessa Simonini nel 2009 in Lucchesia, è in attesa del braccialetto elettronico che gli eviterà la misura più grave, di nuovo il carcere. Un femminicidio, quello di 16 anni fa, anche se il reato è stato introdotto molto più tardi: la giovane non voleva una relazione con Baroncini e quella sera provò anche a fuggire da lui.
Una delle vittime delle aggressioni di gennaio a Pisa con la siringa, poche ore dopo aver saputo che la polizia aveva arrestato l’uomo ritenuto responsabile dei tre gesti che avevano gettato nel panico la città, aveva fatto un appello: "Alle donne dico, denunciate, fatelo sempre. Trovate la forza e anche abbiate la speranza. Perché la collaborazione in questi casi funziona. Questa è la dimostrazione: solo così si può ottenere giustizia e sembra che al momento si vada in quella direzione", aveva detto a La Nazione. Sul fatto di sentirsi più sicura, dopo l’individuazione del presunto responsabile, aveva aggiunto al telefono: "Certo, ma noi donne, quando usciamo, soprattutto se lo facciamo da sole, dobbiamo stare attente, mai abbassare la guardia".