
I fatti risalgono a quando i due fratelli che hanno raccontato i fatti erano ancora bambini di dieci anni
Pisa, 30 maggio 2024 – Condannato. Il processo canonico avviato due anni fa dalla diocesi di Pisa a carico dell’ex parroco di Santo Stefano in extramoenia, a Porta a Lucca, e, negli ultimi anni, della parrocchia di Santa Maria Madre della Chiesa, nel quartiere Don Bosco-Pratale, don Luigi Gabbriellini, accusato di abusi sessuali commessi su due giovanissimi parrocchiani una ventina di anni prima quando erano ancora bambini di 10 anni, si è definitivamente concluso con una sentenza di condanna a cinque anni di sospensione dall’esercizio pubblico del ministero sacerdotale.
Il provvedimento, comunicato recentemente nel bollettino diocesano dell’Arcidiocesi di Pisa, "è stato riconosciuto definitivo dal Dicastero per la Dottrina della Fede". Da oltre un anno il sacerdote ha lasciato la città, trasferendosi presso una struttura religiosa a Roma, la cosiddetta "clinica per preti", l’oasi di Elim del Santuario del Divino Amore: un istituto nato proprio per il sostegno psicologico del clero, un luogo dove "curarsi" e dove ritrovare la propria vocazione, dopo avere sbagliato e, soprattutto come nel caso del sacerdote pisano dopo non avere negato le responsabilità a lui attribuite fu l’arcivescovo pisano, Giovanni Paolo Benotto, raccolta la denuncia dei due fratelli, ad avviare nel 2022 il processo canonico, conclusosi in fretta, su scala territoriale, anche per le sostanziali ammissioni fatte proprio dall’ex parroco. La vicenda fu resa pubblica dallo stesso arcivescovo con una nota nella quale espresse "dolore e vergogna" per l’accaduto e con la quale riferì anche delle dimissioni del presbitero da parroco di Santa Maria Madre della Chiesa e di Santa Marta in Pisa".
L’istruttoria diocesana fu condotta speditamente e nel massimo riserbo e la curia pisana fece sapere anche che da parte dell’ex parroco ci fu una sostanziale ammissione di colpa di fronte alle denunce di abusi e molestie sessuali compiuti sui due fratelli che da bambini frequentavano assiduamente la parrocchia di Porta a Lucca e che hanno continuato a frequentarla fino a che non si sono trasferiti fuori città per motivi professionali, ormai da adulti. Nel 2023 l’ex presbitero è stato trasferito a Roma è stato trasferito a Roma. Per Gabbriellini, invece, non ci saranno processi penali perché si tratta di fatti per i quali eventuali reati sarebbero già prescritti, non è escluso che dopo la conclusione del processo canonico si apra un processo civile a carico del sacerdote con conseguente richiesta di risarcimento danni da parte delle vittime: oltre ai due fratelli potrebbero uscire allo scoperto anche altri giovani parrocchiani che, forti della sentenza di condanna definitiva da parte del Vaticano, potrebbero di denunciare gli abusi e le molestie subite chiedendo ulteriori risarcimenti.