REDAZIONE PISA

Abusi in parrocchia La Santa Sede si pronuncia

Atteso a giorni il provvedimento sull’ex parroco di S. Maria Madre della Chiesa. Intanto il prete è sospeso da ogni incarico ed è stato trasferito fuori diocesi.

Abusi in parrocchia La Santa Sede si pronuncia

Settimane, forse giorni e poi anche la Sante Sede si pronuncerà sulla vicenda dei presunti abusi sessuali commessi dall’ex parroco di Santa Maria Madre della Chiesa, a Pratale, ora sospeso da ogni incarico e trasferito fuori diocesi, su due fratelli quando erano ragazzini e lui era il responsabile della parrocchia di Santo Stefano in Extra moenia a Porta a Lucca. Episodi che risalirebbero a oltre vent’anni fa quando i due fratelli avevano 9 e 13 anni, ma che sono stati denunciati più o meno l’anno scorso innescando il processo canonico immediatamente avviato dalla diocesi pisana. Un processo lampo condotto in poche settimane dall’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto che ha "interrogato" anche il sacerdote, revocandogli successivamente ogni mansione all’interno della diocesi e comunicando di fatto la sua "condanna" al Tribunale Vaticano incaricato di prendere la decisione finale. Per il prete, negli anni diventato monsignore, tuttavia, non si è aperto un processo penale perché i fatti risalgono a prima del 2014 quando per questo genere di reati il codice di procedura penale prevede la loro prescrizione (e quindi la non punibilità) trascorsi dieci anni. E’ molto probabile però che, all’esito del giudizio vaticano, i due fratelli (e forse anche altre persone che nel frattempo si sarebbero fatti vivi con il loro legale) decidano di avviare un’azione civile nei confronti del sacerdote (che rischia di diventare definitivamente ex ed essere espulso dalla Chiesa) e chiedere un maxi risarcimento.

Per ora siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma è chiaro che dopo il pronunciamento della Santa Sede, atteso in tempi brevi, questa vicenda sotto il profilo strettamente legale potrebbe subire un’accelerazione decisiva. Del resto, nel settembre scorso quando la diocesi rese pubblica la vicenda l’arcivescovo in un comunicato ufficiale usò parole chiarissime di condanna nei confronti dell’ex parroco: "A nome mio e della Chiesa pisana che rappresento chiedo perdono a chi ne è stato vittima e a quanti ne soffrono per lo scandalo che oscura il volto della Chiesa, domando a tutti di pregare il Signore perché non venga meno la fede in chi è stato offeso e perché si rinnovi in tutti un autentico cammino di conversione".

Gab. Mas.