
Proteste social e non solo; anche i bambini attaccano disegni con la scritta "Che male vi hanno fatti gli alberi?". Gli alberi giacciono ormai abbattuti nel cortile della ex caserma Curtatone Montanara ad un passo da via San Martino. Al loro posto, ci faranno un bel po’ di appartamenti: 73, secondo un progetto della giunta di centrosinistra del 2017 (sindaco Filippeschi), progetto poi sposato dalla giunta del sindaco Michele Conti. Ma è ancora un altro ex sindaco a scendere in campo "social", Paolo Fontanelli che scrive: "Chissà se è stata calcolata perdita di ossigeno e di assorbimento dell’inquinamento dell’aria garantita dagli alberi. Forse, con questa dimensione di disboscamento, il Comune doveva fare di più per informare adeguatamente il quartiere". Nel corto circuito delle proteste si inseriscono vari gruppi social tra cui quello che "L’immagine di Pisa" che incassa oltre 40 commenti tutti di protesta eccetto che per un paio. A gettare benzina sul fuoco delle polemiche, interviene la lista civica Una città in Comune che si fece pioniera già nel 2017 di dure proteste. "A suo tempo dicemmo con chiarezza che la giunta Filippeschi – scrivono dalla lista - aveva delineato un quadro capestro di riqualificazione del centro storico in cui l’ex distretto militare veniva destinato al social housing senza una verifica delle reali necessità della città. A nulla sono servite le richieste di aprire un confronto ampio e partecipato con la parte di cittadinanza che abita il quartiere". "Venendo ai tempi recenti, 2mila metri quadri di patrimonio pubblico, di cui oltre un terzo di preziosissimo verde, vengono definitivamente consegnati alla rendita privata senza che il Comune si riservi la possibilità di qualsiasi tipo di controllo in futuro". Il piano di recupero approvato dalla giunta Conti era finalizzato a "riportare le famiglie e gli abitanti in questa parte importante del centro storico, dare nuovo slancio ai negozi di vicinato e far ripartire le attività commerciali del quartiere. Un centro storico che riprende vita e che genera nuove attività economiche è in grado di rinsaldare il tessuto sociale di una città come Pisa, che è fatta sì di cultura, università e turismo, ma anche di residenti che la abitano e la vivono tutti i giorni".
Oltre alle 73 unità immobiliari, il Comune ha previsto: "… un percorso pedonale coperto di collegamento tra Piazza San Martino e la nuova area con verde attrezzato, che sarà il fulcro del nuovo complesso: il nuovo parco pubblico, per una superficie di 1.100 metri quadrati, sarà ceduto al Comune attrezzato con arredi, verde, nuove alberature". Tiziana Nadalutti della lista civica ricorda però: "Si abbattono piante di alto fusto per sostituirle con verde che non potrà mai essere di quella altezza. Le piante di grandi dimensioni servono a mitigare il clima, riducono le escursioni termiche, servono a dare riparo e sostegno alla biodiversità favorendo la catena alimentare. Gli alberelli o i cespugli non svolgeranno mai queste funzioni. Erano anche alberi a foglia caduca che non tolgono ad esempio, luce d’inverno". Dopo le proteste per le "drastiche" potature dei pini sull’Aurelia, e dopo il comunicato di Italia Nostra dove si scriveva "…gli alberi urbani sono patrimonio di tutti, dobbiamo prendercene cura, come e se non di più, degli edifici perché essi sono vivi", Pisa non sta passando un periodo propriamente "Three friendly".