GIOVANNA LA PORTA
Cronaca

Verso la prima campanella. Il divieto dei telefonini in classe. Come si orientano le scuole

Dal Martini al Salutati, dal Lorenzini all’Anzilotti: la soluzione degli armadietti per la custodia è la più gettonata

Dal Martini al Salutati, dal Lorenzini all’Anzilotti: la soluzione degli armadietti per la custodia è la più gettonata

Dal Martini al Salutati, dal Lorenzini all’Anzilotti: la soluzione degli armadietti per la custodia è la più gettonata

La prima campanella nelle scuole della Valdinievole suonerà lunedì prossimo. E si accende il dibattito sul divieto ministeriale dei telefoni in classe. Con la recente circolare ministeriale, gli istituti sono invitati a organizzare la loro custodia, anche se i dispositivi possono essere usati dagli studenti per contatti familiari durante le uscite didattiche, previa autorizzazione. Per i trasgressori ci saranno note disciplinari e, in caso di reiterazione, multe pecuniarie.

All’alberghiero Martini, da anni, il regolamento vieta l’uso degli smartphone e ritira in apposite cassette. Ma ora le maglie sono più strette. La dirigente Marzia Andreoni ha chiarito: "Il telefonino non si usa, tranne in casi eccezionali e comprovati. Il telefonino può dunque restare nello zaino per l’intera mattinata, ricreazione compresa. Sto predisponendo una apposita circolare". Stessa strada intrapresa anche dal liceo Lorenzini di Pescia, dove gli studenti e le studentesse avranno il divieto di tirare fuori gli smartphone dalle cartelle. All’agrario Anzilotti, gli smartphone saranno custoditi per l’intera mattinata, ricreazione inclusa. "Ci siamo dotati di appositi armadietti – dice la preside Alessia Bechelli – che verranno chiusi a chiave. Avere lo smartphone fisicamente distante, favorirà tra gli studenti una maggiore attenzione e concentrazione".

Armadietti al liceo Salutati di Montecatini dove, già dallo scorso anno, studenti e studentesse consegnano alla prima ora il proprio telefonino e lo riprendono con l’ultima campanella. Al Sismondi, la decisione di dotarsi o meno di armadietti è affidata all’autonomia dei docenti. "No a cellulari o device analoghi – afferma la dirigente Oria Mechelli –, i singoli consigli, dopo un periodo di osservazione, decideranno il da farsi. Alcuni hanno già adottato l’obbligo di consegna. Compreremo armadietti con cassettine. La scuola ha un importante e irrinunciabile obbligo formativo verso i ragazzi sull’utilizzo corretto, sano e utile dell’intelligenza artificiale, anche alla luce delle recenti linee guida ministeriali. Dobbiamo insegnare l’uso sano dei dispositivi. Devono capire che la realtà non è virtuale e l’abuso può danneggiare il benessere fisico e mentale. La collaborazione con le famiglie all’interno del patto di corresponsabilità è fondamentale".

Giovanna La Porta