EMANUELE CUTSODONTIS
Cronaca

Tentata rapina alle Poste: l’irruzione, le minacce e la fuga

Due banditi hanno forzato una porta sul retro e bucato una parete. Il direttore se li è trovati di fronte all’apertura ed è riuscito a scappare

L’ufficio postale di Ponte all’Abate oggetto del tentativo di rapina (Goiorani)

L’ufficio postale di Ponte all’Abate oggetto del tentativo di rapina (Goiorani)

Pescia (Pistoia), 31 maggio 2025 – “Non ti muovere, sennò t’ammazzo!”. Così si è sentito apostrofare il direttore dell’ufficio di Ponte all’Abate di Poste Italiane. Mancavano pochi minuti alle 8 del mattino, orario di apertura al pubblico dello sportello. il funzionario era appena andato ad aprire, come ogni mattina.

Una volta entrato, ha acceso il computer, ha iniziato a svolgere la routine quotidiana dell’ufficio, senza alcun problema apparente. Un minuto dopo, si è trovato di fronte due individui incappucciati, uno dei quali lo ha minacciato. Il direttore, spaventato, ha gridato e si è diretto verso l’uscita, temendo per la propria vita. I due malviventi, probabilmente spiazzati dalla reazione del direttore, e incapaci di bloccare l’impiegato, hanno desistito e sono usciti da dove erano entrati, una stanzina sul retro dell’ufficio.

Per penetrare nei locali avevano forzato una porta tagliafuoco che porta a un locale sul retro dell’edificio. Uno spazio nascosto, quindi, alla vista di un eventuale passante. Poi avevano aperto un buco nella parete, riuscendo ad accedere all’ufficio postale. Un muro che, probabilmente, sapevano dare sullo stanzino nel retro degli uffici. Attraverso lo stesso foro sono poi fuggiti: il direttore li ha visti allontanarsi a piedi. Il direttore non li ha visti in volto, perché i malviventi non hanno mai tolto il cappuccio. A giudicare dall’accento e dall’inflessione con cui hanno parlato, potrebbero essere italiani.

Sul posto sono immediatamente arrivati gli agenti del commissariato della polizia di Stato di Pescia. La polizia scientifica ha eseguito tutti i rilievi del caso, e adesso sono in corso le indagini. Gli inquirenti hanno subito preso visione dei filmati di tutte le telecamere di sorveglianza della zona, in cerca di eventuali mezzi di appoggio o che potrebbero essere stati utilizzati per la fuga.

La reazione del responsabile dell’ufficio ha impedito ai due di portare a termine il loro colpo, sembra che siano fuggiti senza rubare niente. Non è certo che fossero armati; ma la minaccia c’è stata, tanto che il reato, da tentato furto è stato classificato come tentata rapina.La reazione dei due rapinatori però più che una risposta da consumati malviventi ricorda le gesta del film ’L’audace colpo dei soliti ignoti’.

Daniele Bernardini e Emanuele Cutsodontis