
L’area ex Kartos (archivio)
Montecatini Terme, 10 maggio 2025 – La procedura di vendita è andata deserta ancora una volta. L’area ex Kartos, in via Tevere, resta così senza un proprietario in grado di trasformare in una struttura funzionante quello che, ormai, è un monumento al degrado. Nessuno ha presentato un’offerta di acquisto dell’ex complesso della zona Sud nell’ambito della vendita telematica asincrona, fissata ieri mattina nello studio dell’avvocato Sonia Tripi del Foro di Pistoia. Il prezzo base era rimasto di un milione e 181.500, come la gara precedente, mentre l’offerta minima scende leggermente a 886.125. L’avvocato Tripi, avendo espletato l’ultima procedura di vendita autorizzata, rimetterà gli atti al giudice dell’esecuzione del tribunale di Pistoia, a cui spetteranno le valutazioni del caso. L’immobile è gravato da due decreti di sequestro penale. Il creditore procedente ha già presentato istanze di dissequestro ai tribunali di Roma e Velletri. Nelle aule del primo il ricorso è ancora pendente, mentre il secondo ha respinto l’istanza dicendo che il ricorrente non era legittimato ad agire e che spetta al futuro acquirente. Il tribunale di Velletri comunque ha stabilito che il procedimento penale non ferma la futura vendita. Il clima di incertezza, senza dubbio, non favorisce la procedura di vendita dell’edificio a un soggetto in grado di recuperarlo ad altri fini.
Una volta, questo edificio era la sede di una grande azienda cartotecnica, dove lavoravano oltre 110 persone. Nel 2005, il complesso Kartos, nell’area di via Tevere, venne acquistato per circa sei milioni di euro da un gruppo immobiliare, intenzionato a realizzare obiettivi ambiziosi. Il complesso avrebbe dovuto ospitare tra i 100 e i 180 appartamenti, due medie strutture commerciali di vendita e un centro ricreativo per la zona Sud. A causa di vari problemi però questo progetto non è mai partito e l’ex Kartos è rimasta del tutto inutilizzata. Tra le ipotesi portate avanti negli ultimi anni, c’è stata quella relativa alla realizzazione di un nuovo polo scolastico, attraverso l’acquisto dell’edificio da parte del Comune. Questa ipotesi, inizialmente, è stata frenata dai vincoli legati al rischio idrogeologico e, adesso, dai problemi che potrebbero nascere dal decreto di sequestro penale se sfociasse in confisca. Negli ultimi anni, i cittadini hanno segnalato più volte effrazioni da parte di migranti irregolari e sbandati di vario genere. Le forze dell’ordine hanno effettuato vari accessi nel complesso, trovando tracce evidenti di quanto denunciato.