Otto anni dopo Vincenzo Cangiamila ricorda ancora bene e con tanta emozione l’incontro con Papa Francesco. Era il 12 aprile del 2017 e quella giornata non la dimenticherà mai. "Ero presente in Vaticano, all’udienza ufficiale che tiene il mercoledì mattina. Avevo un posto nella fila cosiddetta baciamano. Ero insieme – dice Cangiamila – a mia moglie Katia. Avevo ricevuto da pochi giorni la risposta ufficiale dal Vaticano che potevo essere ammesso all’udienza e che potevo consegnare le colombe direttamente nelle mani di Papa Francesco e del prefetto di allora Padre Georg. Sono statue in marmo, da me realizzate artigianalmente che rappresentano il simbolo della pace."
Vincenzo racconta l’emozione nell’avvicinarsi al Santo Padre: "Durante il tragitto, per avvicinarmi al Papa, ho tenuto le colombe di marmo in un trolley. La gendarmeria mi guardava con un’aria un po’ sospetta. Dopo avere superato un paio di varchi, arrivo finalmente sul posto. Sono a pochi metri dal posto dove passerà il Papa. Dopo un po’ di attesa Papa Francesco mi si avvicina. Un’emozione del genere non si può descrivere. Nel frattempo, le colombe di marmo erano custodite nelle mani di un operatore del Vaticano. Quando il Papa mi si avvicina, gli mostro le statue e lui, sorridente, mi stringe la mano con calore e mi dice "Speriamo che queste colombe portino tanta pace nel modo". Poi si allontana con un breve cenno di saluto e di ringraziamento. La sua stretta di mano forte la ricordo ancora molto bene. Fu un momento straordinario, di intensa emozione. La scomparsa di Francesco mi ha colpito molto. Era un uomo che ha fatto di tutto per diffondere la pace nel mondo."
Da Caltavuturo, paesino in provincia di Palermo, Vincenzo Cangiamila 51 anni fa è arrivato a Lamporecchio, diventato il suo paese. Mai avrebbe pensare di poter vivere un’emozine così bella come l’incontro con Papa Francesco. Prima del Pontefice, Cangiamila ha donato nel tempo le sue colombe della pace ad altre personalità e luoghi importanti. Dall’ambasciatrice tedesca, in una visita fatta a Roma, alla Sinagoga di Firenze, al prefetto di Pistoia Licia Donatella Messina, alla città d Mazara del Vallo. Ma quella con Bergoglio non la potrà davvero dimenticare mai.
Massimo Mancini