Pescia, gilet arancioni mobilitati: "Non chiudete l’ospedale, per noi è fondamentale"

Grande successo della manifestazione-girotondo promossa dal comitato "Ri-nascere in Valdinievole". Forte anche la presenza delle istituzioni

I gilet arancioni all'ospedale di Pescia

I gilet arancioni all'ospedale di Pescia

Pescia, 22 aprile 2024 – Il giorno dopo il girotondo attorno all’ospedale organizzato dal comitato ’Ri-nascere in Valdinievole’, i rappresentanti delle istituzioni che sono intervenuti sfilando con il gilet arancione confermano l’importanza dell’iniziativa.

"Sono contenta che si sia svegliato qualcuno – commenta la consigliera regionale Luciana Bartolini – Alessandro Capecchi e io, abbiamo provato a fare qualcosa in Regione Toscana, senza ottenere niente. L’ospedale di Pescia serve oltre 100mila persone. I reparti presenti devono mantenere, potenziare la propria efficienza. I soldi che devono investire, 14milioni di euro, se l’ospedale si depotenzia a cosa servono?".

Sulla stessa linea il sindaco di Pescia, Riccardo Franchi: "Il nostro obiettivo è salvaguardare l’ospedale, fondamentale per Pescia, per l’intera Valdinievole e non solo. Abbiamo visto con la pandemia quanto è importante, anche a livello regionale, il nostro ospedale, e deve continuare a esserlo. Merita che le sue eccellenze vengano evidenziate e salvaguardate".

«Mi è piaciuta molto l’impostazione che ha dato il comitato – aggiunge la consigliera regionale Federica Fratoni –, una bella manifestazione tesa a costruire una rete di supporto al nostro ospedale. Ne ho parlato con il governatore Eugenio Giani, che si è reso disponibile a organizzare un incontro nelle prossime settimane, compatibilmente con le elezioni amministrative". Alla manifestazione hanno preso parte anche i sindaci di Chiesina Uzzanese e Buggiano, Fabio Berti e Daniele Bettarini.

"È stata una manifestazione gioiosa – ha detto Bettarini –, che ha assunto più valore di quello che avrebbe avuto una protesta. Dall’atteggiamento delle persone si coglieva l’affetto che hanno per quel luogo, per tanti ha significato cure, avere figli. E’ importante far capire alla politica un po’ più lontana, aldilà del colore, quanto la Valdinievole tiene al suo ospedale".

«Il problema dell’ospedale è sicuramente sentito – conclude Fabio Berti – secondo me è utopistico sperare che possa rimanere un’eccellenza in tutti i reparti, che possano rimanere aperti tutti, sia per una questione economica che per il personale. Non significa che il declino sia inarrestabile. La mia proposta è di pronto soccorso attrezzato con due sale operatorie e un paio di reparti di eccellenza a livello toscano e che, per quel tipo di patologia, mettano Pescia al centro. Dobbiamo ottenere la riqualificazione importante di un paio di reparti, con personale preparato specificamente. La mia soluzione è in controtendenza rispetto a quella che stanno attuando Regione e Asl, che va verso una naturale chiusura. Chi ha dei problemi va dove trova il meglio. Oggi non è a Pescia. Dobbiamo far capire che per certe patologie ci saranno ospedali attrezzati vicini, altre troveranno la soluzione ideale a Pescia. Ma non si può avere tutto: provarci porterebbe lentamente a chiudere".