DANIELE BERNARDINI
Cronaca

È allarme mais in Valdinievole: "Semine in ritardo e stress idrico"

In Valdinievole la campagna di semina dei girasoli lascia ben sperare nella sua fase iniziale. Le semine primaverili hanno beneficiato...

In Valdinievole la campagna di semina dei girasoli lascia ben sperare nella sua fase iniziale. Le semine primaverili hanno beneficiato di condizioni favorevoli al momento della germinazione, con piante ora in fase di crescita regolare e ben sviluppata.

"Il girasole quest’anno sta rispondendo molto bene – afferma Paolo Giorgi, vicepresidente di Coldiretti Pistoia – anche grazie agli interventi mirati e ben coordinati dalla polizia provinciale per il contenimento dei piccioni, che negli anni scorsi avevano causato gravi danni alle colture appena seminate. L’azione di prevenzione ha protetto il seme nelle fasi più delicate, permettendo una partenza ottimale".

Non altrettanto bene, invece, vanno le cose per il mais, una coltura strategica per l’agricoltura pistoiese, essendo la Valdinievole uno dei principali poli produttivi di mais del Centro Italia. Le piogge persistenti di aprile e maggio hanno causato ritardi significativi nella semina, spingendo molti agricoltori a seminare più tardi del solito. Con l’arrivo del caldo secco di giugno, la germinazione è stata fortemente condizionata e in questi giorni cominciano ad evidenziarsi i primi segni di stress idrico.

Le prime semine di mais sono in ottimo stato vegetativo, ma la preoccupazione dei maiscoltori della Valdinievole è rivolta sempre verso il ripetersi di quelle condizioni climatiche degli anni passati, che hanno favorito l’aumento della presenza delle aflatossine oltre il limite di legge consentito.

"La mancanza di acqua in questa fase cruciale – sottolinea Giorgi – non solo compromette le rese, ma aumenta il rischio di contaminazioni da aflatossine al momento della raccolta, una minaccia seria per la qualità del mais fino a renderlo non più commercializzabile". È ormai evidente che anche la Regione Toscana si doti di un piano invasi "partendo dal recupero delle acque meteoriche, snellendo fortemente le procedure per riattivare quelli già esistenti, attribuendo specifiche funzioni ai Consorzi di Bonifica a partire dalla progettazione e gestione delle reti irrigue – afferma Coldiretti Pistoia – in definitiva, accelerare gli interventi per dotare di invasi piccoli e grandi il territorio.

"Coldiretti – conclude Giorgi – continuerà a monitorare l’andamento delle colture in tutta la provincia, mantenendo alta l’attenzione sui rischi legati ai cambiamenti climatici e alle loro ricadute sull’agricoltura locale".