DANIELE BERNARDINI
Cronaca

Ad ’Acqua in bocca’ il racconto della vita di Margherita Sarfatti

Daniela Ferrari è ospite oggi (ore 17) di ’Acqua in bocca ma non troppo’ al Tettuccio. L’ingresso allo stabilimento termale...

Daniela Ferrari è ospite oggi (ore 17) di ’Acqua in bocca ma non troppo’ al Tettuccio. L’ingresso allo stabilimento termale...

Daniela Ferrari è ospite oggi (ore 17) di ’Acqua in bocca ma non troppo’ al Tettuccio. L’ingresso allo stabilimento termale...

Daniela Ferrari è ospite oggi (ore 17) di ’Acqua in bocca ma non troppo’ al Tettuccio. L’ingresso allo stabilimento termale Tettuccio è libero per il pubblico in occasione dell’incontro. Conduce la presentazione Simona Peselli. La storica dell’arte presenta ’Il ‘900 di Margherita Sarfatti. Ferrari è anche curatrice presso il Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. I suoi interessi vertono principalmente sull’arte italiana del XX e del XXI secolo. Dal 2007 è responsabile presso il Mart della Collezione Vaf - Stiftung fra le più vaste raccolte d’arte italiana, moderna e contemporanea. "Nel mio intervento – spiega Daniela Ferrari – parlerò della moderna classicità di Margherita Sarfatti. Si tratta di un personaggio che si è imposta come storica dell’arte influente nel primo Novecento".

Margherita Sarfatti è stata un modello di emancipazione femminile, reso possibile dalla sua solida cultura e dalla brama di conoscenza che si è manifestata fin dall’infanzia. Conia l’espressione ’moderna classicità’ per promuovere gli artisti in cui credeva. I protagonisti della grande pittura del Novecento che guardavano alla grande tradizione degli antichi maestri interpretando il passato nel loro presente. "Le sue esposizioni – commenta Ferrari – e le numerose conferenze si propongono di diffondere i fondamenti estetici del verbo artistico nazionale, senza tralasciare il credo politico che si illude di far combaciare con quelle rappresentazioni pittoriche, plastiche, architettoniche e decorative. Indiscussa fino agli anni Trenta, poi il suo potere inizia a vacillare, è ostacolata dall’ottusità dei gerarchi del regime".

Le leggi razziali che in Italia entrano in vigore nel 1938 costringeranno Margherita Sarfatti all’esilio. Si trasferisce a Parigi, cerca inutilmente di raggiungere gli Stati Uniti e infine si rifugia per sei anni in Uruguay e in Argentina. Proprio in Sudamerica scriverà le sue memorie.