
Csaba dalla Zorza
Sarà un racconto del mito di David Bowie firmato da Andrea ’Andy’ Fumagalli, iconico cofondatore dei Bluvertigo, a far calare il sipario su La città dei lettori, il festival che catalizza ogni anno a Villa Bardini, i protagonisti della letteratura contemporanea, promosso da Fondazione CR Firenze e a cura di Wimbledon Aps, con la direzione di Gabriele Ametrano. Appuntamento per questa sera alle 19 sul belvedere per l’evento conclusivo della kermesse, che in questa ottava edizione ha contato oltre cento ospiti per cinque giornate tra presentazioni, talk, reading e iniziative speciali.
Da non perdere durante la giornata anche l’incontro con Csaba dalla Zorza, autrice e conduttrice tv – nota per i programmi ’Cortesie per gli ospiti’ e ’Bake Off Italia’ – da oltre 800mila follower su Instagram, che alle 16,30 sulla terrazza introdurrà al pubblico il suo esordio al romanzo con ’La governante’ (Marsilio), racconto intimo e universale, che tocca corde profonde della condizione femminile oggi.
Csaba dalla Zorza, come nasce ‘La governante’?
"L’idea di scrivere un romanzo è dentro di me da molti anni, alla fine credo che il mio obiettivo sia quello di consegnare alle donne un messaggio. La governante è nata con l’obiettivo di diventare un personaggio nel quale molte donne possano identificarsi. Una donna che lavora, che ha una vita ’come tante’ e un sogno che ha tenuto nel cassetto troppo tempo".
La scrittura è una sua passione da sempre? Cosa legge? I suoi autori di riferimento?
"Leggo molte cose, diverse tra loro, soprattutto per lavoro. Nel tempo dello svago mi piacciono le storie al femminile e i romanzi storici, anche quelli un po’ biografici. Non sono romantica. Annie Ernaux è un nome di riferimento in questo momento. Ma sul mio comodino un libro di Seneca (da rileggere) non manca mai".
Cucina e buone maniere sono i suoi tratti distintivi: quali sono i punti in contatto?
"Sono due cose diverse, che si incontrano, per alcuni, a tavola. Nel mio modo di vivere sono due cose delle quali mi circondo nel mio quotidiano".
Chi è ’La governante’? Quanto c’è di suo nel personaggio? E quanto è di fantasia?
"Ci sono molti punti di contatto tra me e la protagonista del libro. Ho voluto scrivere di argomenti che conosco. La governante non è la storia della mia vita, ma il personaggio ’mi assomiglia’: facciamo un lavoro simile, amiamo gli stessi oggetti. Non saprei dire se sono io che ho influenzato lei o lei che ha influenzato me. Conviviamo da molti anni nella mia testa. La storia è comunque frutto della fantasia".
La governante alla fine sceglie di sganciarsi da tutto per pensare a se stessa: è un manifesto femminista?
"In realtà trovo che lei sia femminista anche prima di annunciare il suo cambiamento. Il libro intero è un manifesto di emancipazione per le donne, secondo me, ma non perché lei alla fine trova il coraggio di fare ciò che desidera. Soprattutto perché continua a esistere – sempre – senza annientarsi mai nella famiglia, pur occupandosene di persona".