
Villa Massoni, un gioiello architettonico che sta andando in malora Sopra il giorno in cui vennero apposti i sigilli alla porta d’ingresso nel 2017
"Pronti a partnership pubblico-private con finanziamenti di enti pubblici sul futuro di Villa Massoni". Dopo la mozione presentata dal Pd, il sindaco Francesco Persiani dice la sua sul tema e apre a una possibilità: la collaborazione con privati o l’arrivo di denaro pubblico per salvare la struttura storica. "Siamo pienamente consapevoli del valore storico e simbolico dell’edificio, ma anche delle attuali e gravi condizioni in cui versa, frutto di anni di incuria e mancati interventi strutturali. In merito poi alla proposta avanzata dalle forze di opposizione relativa all’acquisto di Villa Massoni per la realizzazione di un museo civico, è doveroso fare alcune precisazioni. Come detto nessuno mette in discussione il valore storico e culturale della villa, né il desiderio – che condividiamo – di dotare la nostra città di un museo civico degno di questo nome. Tuttavia, riteniamo che la proposta sia poco concreta e scarsamente responsabile dal punto di vista finanziario".
"Villa Massoni versa attualmente in condizioni strutturali estremamente compromesse – prosegue –, e solo per renderla agibile a tale scopo sarebbero necessari decine e decine di milioni di euro, senza contare i costi di acquisto e di successiva gestione. Si tratta di una spesa che oggi il Comune – come ogni amministrazione chiamata a gestire risorse pubbliche con serietà anche trovandosi come il nostro in un’ottimale situazione finanziaria – non può permettersi, soprattutto a fronte di altre priorità urgenti per la città. È curioso, semmai, che questa proposta arrivi proprio da chi, nei lunghi anni in cui ha governato la città, non ha mai concretamente dato seguito alla creazione di un museo civico, né ha investito sul recupero di Villa Massoni".
"Al contrario – prosegue –, questa amministrazione ha avviato un progetto serio e sostenibile, sia dal punto di vista culturale che economico: la valorizzazione, attraverso i fondi del Pnrr, del Castello Malaspina, simbolo identitario del nostro territorio, con l’obiettivo proprio di ospitare il primo museo civico della città. Un progetto che, oltre a restituire centralità a un luogo di straordinario valore storico, si inserisce in una visione complessiva di rilancio turistico e culturale, fondata su basi reali e non su slogan, quale ad esempio la candidatura a capitale italiana della cultura 2028, tant’è che tale progetto è già stato inserito nel dossier in corso di predisposizione. Siamo aperti al confronto, ma ci aspettiamo che le proposte siano fondate, fattibili e rispettose della complessità della vicenda".
"Ad ogni buon conto – conclude –, poiché nessuno si azzardi ad affermare che questa amministrazione non si interessa del destino di Villa Massoni, in alternativa all’acquisto diretto, siamo assolutamente disponibili, stimolando il Ministero della Cultura, la Soprintendenza, la Regione e ad ogni altro Ente, a valutare soluzioni alternative, quali: partnership pubblico-private, progetti di rigenerazione culturale finanziabili con fondi regionali, statali o europei, o eventuali accordi con enti del terzo settore o fondazioni culturali italiane o straniere interessate a valorizzare la villa".