
La filosofa Luigina Mortari apre le conferenze sull’importanza delle connessioni fra le persone. La città veste il suo abito migliore per i quattro giorni di festa di tutta la collettività. .
Con-Vivere non significa soltanto abitare lo stesso tempo e lo stesso spazio, ma trasformare la pluralità in ricchezza, custodendo differenze e identità come il cuore vivo di ogni comunità. Nel segno di questa comunione di intenti, ieri pomeriggio si è alzato ufficialmente il sipario sulla ventesima edizione del festival della filosofia, che da due decenni rappresenta il cuore culturale di Carrara.
Una ricorrenza speciale, che quest’anno ha scelto come parola guida il "plurale", invitando cittadini, studiosi e artisti a riflettere sul valore della comunità come risorsa imprescindibile per il nostro futuro. Il taglio del nastro si è svolto nel palco allestito in Corso Rosselli con la conduzione della giornalista Cristina Lorenzi, che ha introdotto il tema generale e ricordato sia il prestigioso percorso della manifestazione sia il suo fondatore, il professor Remo Bodei. Anche il presidente della Fondazione Crc e principale promotore della kermesse, Enrico Isoppi, ha sottolineato con orgoglio la longevità del festival: "È un segnale che questa idea funziona e quando si festeggiano vent’anni non si può non ricordare il suo creatore, Remo Bodei. In questo clima di sofferenza, il nostro pensiero va ai popoli che sono sottoposti a violenze, promuovendo un messaggio di pace e di come riuscire a convivere insieme".
A ribadire l’importanza della collettività anche la direttrice della kermesse Emanuela Mazzi: "Il tema plurale è un filo conduttore che richiama il dna stesso della manifestazione. La scelta è venuta pensando alla filosofa Hannah Arendt, che ha considerato la pluralità come l’unione dei singoli in favore di un mondo comune".
La sindaca Serena Arrighi ha infine definito Con-Vivere "una grande occasione per la città in cui siamo tutti coinvolti, un momento importante di grande riflessione. Bisogna considerarci come pluralità, riconoscere che abbiamo bisogno l’uno dell’altro e avere la consapevolezza che solo come comunità possiamo raggiungere traguardi importanti". Quest’anno la consulenza scientifica è stata affidata a Luigina Mortari, filosofa e docente di Epistemologia della ricerca qualitativa e di Fenomenologia della cura alla facoltà di Medicina dell’Università di Verona, che nella sua conferenza inaugurale ha posto l’accento sull’essenza stessa del convivere: non c’è pluralità senza amicizia. Se il vivere insieme è costitutivo della condizione umana, il con-vivere-bene rappresenta l’obiettivo verso cui tendere. Significa custodire le identità a servizio della pluralità, riconoscendo le relazioni e la sincerità come le trame che tengono insieme il sociale. In questo orizzonte, prendersi cura dell’altro – ha spiegato la filosofa – non riguarda solo le persone, ma anche il pianeta che abitiamo.
Una grande affluenza e un clima di festa generale hanno accompagnato dunque questa prima giornata, con le strade e le piazze del centro gremite di visitatori pronti a respirare l’atmosfera unica di un festival che è diventato patrimonio della città. Con un ricco calendario che nei prossimi giorni spazierà dalla filosofia alla scienza, dalla musica al teatro, dalla letteratura alla gastronomia, Con-Vivere si conferma la principale vetrina culturale di Carrara, capace di rendere vivo il centro storico e trasformarlo in un crocevia di idee e incontri. Le piazze, i teatri, i palazzi e le strade ospiteranno dibattiti, spettacoli e performance, offrendo al pubblico un’esperienza collettiva che incarna perfettamente il senso del tema scelto: il plurale come ricchezza, energia e possibilità di futuro. La ventesima edizione è così partita con il passo sicuro di chi sa che la cultura non è solo memoria, ma un atto vivo e condiviso, capace di generare unione.