
L’imprenditore si candida alle regionali a sostegno del governatore "I Dem non dovrebbero preoccuparsi, porto i voti che mancavano". Gianni Lorenzetti tira dritto: "Non penalizza me, ma tutto il partito" .
Lusingato per l’invito di Eugenio Giani, non ci sta a far la parte del ’rovina famiglie’. Roberto Pucci, ex sindaco di Massa e imprenditore di punta, con una mossa a sorpresa scende in campo per le prossime elezioni regionali e lo fa a fianco di Eugenio Giani, nella lista personale del presidente. Una candidatura che butta all’aria i già precari equilibri del Pd, dove fino a qualche settimana fa sembrava già tutto fatto. Almeno per il nostro collegio, Gianni Lorenzetti era il favorito e l’unica fibrillazione era il bacino di voti del consigliere uscente Giacomo Bugliani che, in attesa di deroga, avrebbe potuto fare sgambetti alla ’casa madre’. Adesso la fibrillazione di qualcuno si trasforma in uno tsunami per l’intero Partito democratico che vede uno dei suoi elementi più brillanti schierarsi nella lista personale del presidente. Il che potrebbe tradursi in un’emorragia di voti per il Pd. Non la pensa così lo stesso Pucci, che da qualche anno non ha rinnovato la tessera del partito. Ringraziando Giani per la fiducia, spiega: "Se mi chiama il govenatore e mi chiede un contributo, io ci sono. Semmai il Pd dovrebbe essere contento che porto alla causa della sinistra elettori che mai avrebbero votato in quel campo, come il mondo delle imprese e delle cave". E proprio in quel mondo che Pucci intende portate il suo contributo, di imprenditore, di sindaco con tre mandati alle spalle: "Mio intento è rivedere la legge regionale 35 e puntare su un utilizzo più sostenibile del marmo. Il futuro è puntare sugli scarti, visto che costituiscono la maggior parte della produzione. Si tratta di creare prodotti alternativi al blocco, manufatti e lastre che vadano a fare concorrenza alla ceramica. Il futuro del marmo non sarà nei grandi allestimenti, ma nei prodotti di nicchia costosi. Sarà sempre di più un materiale nobile da utilizzare al meglio ciò che esce dalla cave. Un po’ come hanno fatto a Sassuolo che una volta terminata l’argilla dell’Emilia hanno cominciato a prenderla da fuori e continuato la lavorazione". Una scelta che per Pucci troverà il favore anche dei carraresi: "Rivendico la nascita del Noa in quella sede e ricordo che l’opzione villa Ceci avrebbe significato allagamenti e disastri. Fui io che espressi contrarietà per un terreno idrogeologicamente a rischio e più basso di due metri del Carrione". Sicuramente non gli fa gli auguri Gianni L orenzetti che vede nella discesa in campo di Pucci una mina, non tanto per sé, quanto per il partito. "Non credo che indebolirà me – spiega Lorenzetti –Per me Pucci è grande e vaccinato e faccia pure le sue scelte. Credo che indebolisca il Pd". Intanto in attesa che Firenze faccia le sue scelte con la direzione regionale, il Pd locale sta alla finestra e assiste impotente a nuove candidature, eventuali esodi di voti e una campagna elettorale dove quello che fino a poche settimane fa sembrava scontato adesso viene rimesso in gioco.