Massa, 22 agosto 2025 – Il presidente della Regione Eugenio Giani oggi in visita all’Ospedale del Cuore "Pasquinucci" di Massa per incontrare due piccole pazienti palestinesi, ricoverate presso la struttura per ricevere cure salvavita, considerato che vengono da una terra senza medicine, con ospedali distrutti o sovraffollati, dove le cure che servono loro sono impossibili a seguito degli attacchi dello Stato israeliano nella Striscia di Gaza.

Si tratta di due bambine, una di appena tre mesi e l’altra di tre anni, arrivate in Toscana grazie all'impegno delle realtà sanitarie toscane, pubbliche e del volontariato. "In una terra martoriata, dove i diritti dei più piccoli sono troppo spesso negati, la Toscana continua a offrire una speranza concreta", ha dichiarato il presidente. "Grazie al lavoro straordinario dei medici, degli operatori sanitari e delle associazioni umanitarie, queste bambine hanno potuto accedere a cure che rappresentano molto più di un intervento medico: sono un gesto di pace, di solidarietà e di umanità. La Toscana - ha ribadito -, anche nei momenti più difficili, è esempio di accoglienza e civiltà".
Durante la visita, il presidente ha incontrato il personale medico e infermieristico che si prende cura delle bambine e ha portato il saluto e il sostegno dell’intera comunità toscana alle famiglie coinvolte. Il presidente ha inoltre ricordato il percorso della proposta di legge regionale approvata dal Consiglio della Toscana per il riconoscimento dello Stato di Palestina. “Con quella proposta – ha aggiunto Giani – abbiamo voluto confermare con forza la posizione della Toscana a favore della pace, del diritto all’autodeterminazione dei popoli e della fine delle violenze nella Striscia di Gaza e nei territori palestinesi. Non è solo un atto politico, ma un’espressione di valori profondi che guidano il nostro agire istituzionale”.
Il BioCardioLab festeggia 10 anni
A Massa Giani ha anche festeggiato i dieci anni del BioCardioLab, il laboratorio di bioingegneria dell’ospedale del Cuore, che ha celebrato il traguardo con l’apertura di nuovi spazi. All’inaugurazione delle due nuove sale attrezzate della struttura di Fondazione Monasterio, centro di ricerca del servizio sanitario regionale Giani era presente insieme all’assessore al Diritto alla salute Simone Bezzini, al direttore generale di Monasterio Luciano Ciucci, alla direttrice dell’unità operativa complessa di Bioingegneria Simona Celi e agli operatori del presidio.
“Dieci anni di successi, dieci anni di risultati a livello nazionale e internazionale – ha commentato Giani – Ringrazio il direttore Ciucci e tutti gli operatori perché quello portato avanti da Fondazione Monasterio è un lavoro continuo, che si pone l’obiettivo di uno sviluppo e una modernizzazione costanti, come si vede dall’ampliamento del BioCardioLab che oggi festeggiamo. Nata in ambito pediatrico, ormai Monasterio è punto di riferimento d'eccellenza per la cardiologia e la cardiochirurgia a tutto tondo. Qui non solo i pazienti usufruiscono di un servizio che è sicuramente un'eccellenza a livello nazionale, ma si fa anche ricerca, ad alti livelli di professionalità. L’ospedale del Cuore con il suo laboratorio di bioingegneria è perciò una delle “perle” che la Toscana della sanità riesce ad offrire - ha sottolineato il presidente - e sono molto contento che tutto questo sia anche il frutto della convinzione che le idee “camminino sulle gambe degli uomini”. Qui infatti ci sono e vengono valorizzati professionisti che sono veramente il meglio che l'Italia possa esprimere”.
“Oggi celebriamo dieci anni del laboratorio di bioingegneria che è uno strumento fondamentale per far crescere la qualità delle prestazioni e la sicurezza delle cure – ha detto l’assessore Bezzini – La tutela del diritto alla salute infatti ha bisogno anche di innovazione e ricerca, perché senza di esse non è possibile migliorare la qualità dell’assistenza, che è il fattore primario che i cittadini toccano con mano quando hanno bisogno di una presa in cura da parte del sistema sanitario. La Fondazione Monasterio è un soggetto d'avanguardia nella capacità di tenere assieme questi tre elementi: ricerca, innovazione e qualità dell’assistenza. Gli spazi del BioCardioLab ulteriormente qualificati consentiranno di sviluppare ancora di più questa sinergia”.
Nato nel 2015 come laboratorio interdipartimentale, il BioCardioLab si occupa di stampa 3D, simulazione numerica e sperimentale e di intelligenza artificiale applicata alla cardiologia e alla cardiochirurgia, adulte e pediatriche. Le due nuove sale inaugurate oggi, che nei prossimi mesi saranno oggetto di ulteriori interventi per migliorarne l’efficienza sismica ed energetica, sono grandi oltre 45 metri quadri ciascuna ed ospitano attrezzature ad alto contenuto tecnologico.

“Il BioCardioLab – ha spiegato il direttore generale di Fondazione Monasterio Luciano Ciucci – è la sintesi di ciò che siamo: multidisciplinarietà e ricerca applicata alla clinica, con medici e ingegneri che lavorano a fianco con un unico obiettivo, quello di garantire la migliore risposta di cura al paziente. Questi nuovi spazi assicureranno al BioCardioLab strutture e ambienti in grado di valorizzarne al massimo le competenze e le potenzialità”.
“Sono felicissima di aver contribuito a dare concretezza alla mission di Monasterio, lavorando ogni giorno per la ricerca applicata alla clinica - spiega Simona Celi, direttrice dell’unità operativa complessa di Bioingegneria – Oggi festeggiamo un traguardo importante, frutto di una visione e di un lavoro condiviso. Grazie alla direzione generale che ha sostenuto il progetto dal primo giorno, grazie al dottor Sergio Berti con cui ho cominciato la mia esperienza in Monasterio, a tutti i clinici e sanitari che lavorano fianco a fianco con noi. E mi piace ricordare e ringraziare - conclude Celi - tutti gli studenti e i collaboratori che hanno contribuito alla crescita del BioCardioLab e, soprattutto, a chi ha scelto, come me e con me, di dedicare il proprio impegno, competenza e tanta passione al BioCardioLab: senza di loro non saremmo quello che siamo”.
Il laboratorio conta su una squadra di 10 professionisti ed è diventato un centro internazionale di ricerca e formazione. In un decennio di attività ha accolto e formato oltre 100 persone tra tesisti, dottorandi e specializzandi di diverse università italiane, oltre a giovani ingegneri provenienti da Francia, Spagna, Grecia e Svizzera. Vanta inoltre collaborazioni con aziende internazionali, università europee e statunitensi e con la Food and Drug Administration statunitense.