ALESSANDRA POGGI
Cronaca

Nomine Erp nella bufera: "Panfietti riconfermato?. Quindici anni sono troppi... "

Cinque Stelle: "Strategie di basso profilo per mantenere centri di potere". Polo Progressista di Sinistra: "La società ha molte criticità: si doveva cambiare".

Luca Panfietti, finito nella bufera dopo la conferma della sua nomina

Luca Panfietti, finito nella bufera dopo la conferma della sua nomina

Proseguono le polemiche sulla riconferma di Luca Panfietti alla guida di Erp. Stavolta a dire la loro sono il rappresentante dal movimento 5 Stelle di Carrara Alessandro Diamanti e il gruppo consiliare Polo progressista di sinistra. "Non è solo la conferma di Panfietti, ma di tutta la composizione del Consiglio di amministrazione di Erp che lascia esterrefatti - scrive Diamanti -. Chi si aspettava volti nuovi, professionalità e competenza tra i parametri che la sindaca Serena Arrighi e il Pd avrebbero utilizzato per individuare le persone giuste da inserire nei Consigli di amministrazione delle società partecipate dal Comune è rimasto drasticamente deluso. In questo contesto confuso non c’è da meravigliarsi se l’assessore Carlo Orlandi, delegato alle Partecipate, si sia di fatto trasformato in un mero passacarte delle scelte scellerate che arrivano dai vertici del Pd locale. Sono lontani i tempi in cui la giunta De Pasquale promuoveva bandi per affidare questo tipo di incarichi e si facevano avanti decine di professionisti - prosegue Diamanti -. Ai bandi di questa amministrazione, ormai, partecipano sempre e solo i soliti noti, perché il pifferaio magico non incanta più alcun topolino. È evidente – conclude Diamanti –, che siamo di fronte all’ennesimo atto di restaurazione di strategie di basso profilo volte a mantenere centri di potere nelle nostre partecipate".

"La riconferma di Panfietti è un pessimo segnale politico che non ci lascia soddisfatti sotto due punti di vista - scrivono dal Polo progressista di sinistra -. Prima di tutto perché riteniamo che la gestione della società presenti molte criticità e molte aree di miglioramento che la guida di Panfietti non ha saputo adeguatamente affrontare. In secondo luogo pensiamo che dopo 15 anni la necessità di ricambio ai vertici di un’azienda pubblica sia elemento essenziale per il bene dell’azienda stessa ma anche un segnale di democrazia. La delusione arriva dal centrosinistra locale che sceglie una posizione conservatrice ben lontana dai principi progressisti e di sinistra. Da rigettare la giustificazione del sindaco di Montignoso e presidente della Provincia Gianni Lorenzetti: ‘voto per Panfietti perché ha fatto le case a Montignoso’. Il presidente della Provincia avrebbe dovuto pensare al bene dell’intero territorio provinciale non a quello della maggioranza che lo sostiene in consiglio provinciale, mentre l’assenza del Comune di Zeri è un campanello di allarme sulle disuguaglianze territoriali e il menefreghismo dei sindaci delle città della costa rispetto ai luoghi che non contano".