
Dovranno rispondere di omicidio colposo il datore di lavoro, i dirigenti della società costruttrice e del cantiere in cui operava Lorenzo Bertanelli.
Sono cinque le persone indagate per la morte di Lorenzo Bertanelli, il tecnico di 36 anni ucciso da un’elica nel porto di Genova lo scorso febbraio. Nel registro della procura sono finiti il datore di lavoro, i tecnici e i dirigenti della società che aveva costruito il thruster, il project manager del cantiere Amico & Co. Dovranno rispondere di omicidio colposo.
Il tragico incidente era avvenuto durante una normale giornata di lavoro, mentre Bertanelli era impegnato nella lavorazione di uno yacht. Fu colpito alla testa dall’elica del peso di due tonnellate di una barca ormeggiata lungo il molo Giano del porto ligure. Nato nella vicina Sarzana ma cresciuto a Marina, Bertanelli aveva studiato all’Ipsia ‘Barsanti’ di Massa, diplomandosi nel 2006. Grande appassionato di automobili, dopo gli studi Bertanelli aveva trovato subito lavoro in alcune aziende con la qualifica di tecnico meccanico navale, arrivando poi alla ditta Mecline s.r.l. di Carrara, specializzata nella progettazione e installazione degli impianti di propulsione e di governo.
La notizia della morte sul lavoro del 36enne aveva sconvolto un’intera comunità, in particolare a Marina di Carrara e Marina di Massa, dove Lorenzo aveva la gran parte degli amici di una vita. L’incidente aveva sollevato anche grande indignazione delle sigle sindacali, che si erano subito lamentate dello storico problema italiano di mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro, seguito da un lungo corteo a Genova con i colleghi di Bertanelli in sciopero. In questi ultimi mesi a seguito della tragedia, l’iter giudiziario era nel frattempo andato avanti, con la procura che aveva aperto un fascicolo per omicidio colposo. I cinque indagati sono il datore di lavoro, i tecnici e i dirigenti della società che aveva costruito il thruster, oltre al project manager del cantiere Amico & Co.
I cinque hanno ricevuto l’avviso di garanzia contestualmente all’ordine di esibizione di documentazione dagli ispettori del nucleo Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro della Asl3, coordinati dall’ingegnere Gabriele Mercurio. Bertanelli era stato travolto e schiacciato da un’elica di governo del peso di due tonnellate del maxi yacht Aquarius, mentre stava lavorando al Bacino 2 dell’Ente bacini del porto di Genova, in un appalto per i cantieri navali Amico & Co. Dopo l’acquisizione della documentazione, la pm Daniela Pischetola potrebbe disporre una consulenza tecnica. Nel mirino degli inquirenti erano finite sin da subito le istruzioni per il montaggio e smontaggio dell’elica, che forse non erano state indicate in maniera esaustiva, ma anche l’adeguatezza della ditta che stava eseguendo i lavori.