REDAZIONE MASSA CARRARA

L’urlo dei medici apuani: "Basta atrocità a Gaza"

L’Ordine provinciale esprime indignazione e si unisce all’appello per i bambini. Il presidente Manfredi: "Indifferenza e silenzio sono sempre più mortifere".

Il presidente provinciale dell’Ordine dei medici Carlo Manfredi

Il presidente provinciale dell’Ordine dei medici Carlo Manfredi

Non tace l’Ordine dei Medici della Provincia sul genocidio in corso a Gaza. In un documento diffuso dal presidente dell’Ordine Carlo Manfredi mette nero su bianco la "forte indignazione per le atrocità perpetrate da tempo con ferocia crescente a danno del popolo palestinese nella striscia di Gaza". Ed elenca i numeri dell’orrore. "I bambini strappati alla vita erano 18.000 alla fine di maggio quando incombeva già la decisione di non far arrivare il cibo attraverso gli aiuti umanitari o di renderli difficilmente accessibili. Secondo l’Alto Commissariato dell’Onu per i diritti umani, 1760 palestinesi sono stati uccisi a Gaza mentre erano alla ricerca di aiuti umanitari tra il 27 maggio e il 13 agosto. Fra questi, 994 sono morti nelle vicinanze dei siti di distribuzione e 766 lungo le rotte dei convogli di rifornimenti. Il numero dei decessi da malnutrizione è salito 240 di cui 107 bambini. Il numero complessivo di palestinesi morti dall’inizio della guerra a Gaza è di 61.827 e 155.275 i feriti. Già dopo 80 giorni di guerra, l’Oms ha comunicato che la capacità sanitaria nella Striscia era stata ridotta al 20% rispetto a prima dei bombardamenti con totale annullamento dei servizi specialistici. Gli operatori sanitari morti dall’inizio del conflitto sono 1400.

"Gli ospedali, le altre strutture sanitarie e le ambulanze devono essere un porto franco per tutti coloro che hanno bisogno di assistenza, indipendentemente dalla razza, religione o appartenenza politica. Le opportunità di essere curati devono venire prima di tutto e sacra deve essere considerata la vita dei soccorritori, medici infermieri, assistenti tecnici e addetti alla logistica sanitaria – continua l’Ordine dei medici – .Questo principio basilare è stato violato a Gaza con indifferenza e cinismo. L’esposizione alla violenza è profondamente traumatica e ha conseguenze permanenti sulla salute e sullo sviluppo dei bambini, tra cui disabilità, ritardo dello sviluppo, malnutrizione, disturbo da stress post-traumatico e disturbi emotivi e comportamentali. Basti solo pensare che si stima che ci vogliano circa 15 anni per recuperare i livelli di mortalità infantile precedenti al conflitto. È angosciante constatare che, nella striscia di GAZA, bambini e bambine strappati ai loro affetti e in condizioni di vita caratterizzate da una realtà di morte che avanza inesorabile vengano reclutati da gruppi armati e siano esposti al rischio di sfruttamento e radicalizzazione". Indignazione "di fronte all’enormità di questi accadimenti" dei medici apuani che "aggiungono la propria voce al coro che si leva dalle società scientifiche e dalle associazioni mediche che hanno lanciato un appello per la protezione dell’infanzia nei conflitti armati e contro l’indifferenza e il silenzio che sono sempre più mortifere".