Grande successo per la settimana di arte e cultura nel paese di Bergiola Foscalina, che ha visto la creazione di cinque nuovi murales. Grazie al contributo della Fondazione cassa di risparmio di Carrara e al Comune, seguendo un progetto iniziato lo scorso anno in collaborazione con il collettivo ‘A m’ I rum da me’ che anche quest’anno ha collaborato attivamente, Bergiola sta diventando un paese sempre più colorato. Le nuove opere murarie vanno ad aggiungersi a quelle già realizzate da Chiara Franchi, Enrica Pizzicori, Maria Bressan, Fiammetta Ghiazza e Maria Ginzburg, cinque artiste di grande talento, capaci di trasformare i muri in tele urbane.
Il tema delle installazioni riguarda la rinascita del paese dopo l’eccidio del 16 settembre 1944, in cui sono morti oltre 70 civili innocenti. Fu uno dei momenti più bui della storia locale, ma Bergiola e i suoi abitanti trovarono la forza di ricostruire. Scopo del progetto è recuperare lo spirito combattivo e comunitario che ha consentito al paese di risollevarsi in un contesto ben più difficile di quello in cui viviamo oggi, con la speranza di smuovere gli animi di chi si era assopito in una vita di rassegnazione.
Il primo murales di Bergiola è stato quello intitolato ‘Trame’, un dipinto che omaggia le donne del paese a monte e non solo per il contributo dato alla resistenza partigiana. Vi sono ritratte sei donne, simbolo di collettività e unità che avanzano verso la stessa direzione. Ognuna porta un elemento essenziale: legna e acqua elementi vitali per la sopravvivenza, castagne e polenta alimenti basilari del luogo, pane in memoria delle donne che ogni mattina scendevano a Carrara per prendere il pane da portare in Brugiana ai partigiani e farina in memoria delle donne che andavano a Parma per prenderla. Al centro, un papavero rappresenta la resistenza e la libertà, sovrastato dal monte Brugiana. Le donne formano una catena vitale, spesso trascurata e data per scontata, ma fondamentale per la sopravvivenza e il sostegno dei partigiani.