
L’architetto Tiziano Lera sul pontile dopo il disastro della Guang Rong
Stimolare i sensi, godersi la vista di un panorama unico che dalle Apuane scende fino al mare per planare a Bocca di Magra, ammirare il connubio tra opere d’arte e natura, invogliare i pedoni a vivere la passeggiata e le sue anime dando linfa anche alle attività commerciali. Benvenuti nella "Via dell’arte e della bellezza", termine utilizzato dall’architetto toscano di fama internazionale Tiziano Lera per descrivere il progetto di riqualificazione della passeggiata lato mare che dal pontile si allungherà verso sud. Un incarico-bis quello che il Comune gli ha assegnato dopo che Lera ha già messo mano alla piazzetta all’ingresso del pontile.
Sarà un naturale proseguimento di quell’intervento?
"Certo che sì. Quello per il pontile, di cui ricordo con soddisfazione la premiazione al ’Regula’ in Campidoglio come uno dei migliori 100 progetti italiani su landscape e paesaggio, di fatto avrà uno sviluppo verso sud per legarlo ancora di più alle risorse e all’anima del territorio. Sarà un progetto olistico tra sculture, mare, poesia e amore, e potrà essere vissuto da tutta la cittadinanza: bambini, anziani e giovani. Con un obiettivo: riscoprire l’acqua calda".
In che senso?
"Stiamo dimenticando il nostro territorio, la nostra storia. Rispetto alla Versilia, ad esempio (Lera vive alla Palatina ma ha lo studio a Forte dei Marmi, ndr), abbiamo una vista su Bocca di Magra molto più bella. Il nostro è davvero un luogo per gli innamorati. È un incentivo quindi a valorizzare l’asse mare-monti come un cannocchiale naturale. Abbiamo tanto, forse troppo, ma bisogna salvaguardarlo, farlo conoscere e consegnarlo intatto alle nuove generazioni. Questo progetto è un invito a fermarci un attimo a riflettere e a guardarci intorno. In un certo senso si ispira alla ’Via dell’arte’ che sto realizzando tra le colline di Montignoso e quelle di Strettoia. Ma volendo possiamo pensare ancora più in grande".
Cos’altro ha in mente, architetto Lera?
"Lungo la futura passeggiata potremmo aggiungerci un premio ’Arte e poesia’, portando a Marina di Massa nomi importanti. È necessario aprire le mani e accogliere le intelligenze, anziché stare chiusi come un riccio. Un detto arabo, cultura che adoro, dice: nella mano chiusa può starci anche il diamante più grande, ma in quella aperta ci passano tutti i gioielli del mondo".
A che punto siamo con l’iter?
"Ho già ricevuto l’incarico e il progetto è pronto (oltre che deliberato dalla giunta, vedi servizio sotto), devo solo definirlo nei particolari. Penso che partiremo molto presto: colgo l’occasione per elogiare l’amministrazione comunale, sempre molto attiva e presente".
Molto presenti sono anche i commenti di quei cittadini che ancora non le perdonano l’intervento nella piazzetta davanti al pontile. Le danno fastidio le battute tutt’altro che tenere rivolte nei suoi confronti?
"Ne ho lette tante e di ogni tipo, inutile negarlo. Parto dalla premessa che nel mio lavoro cerco sempre di recuperare le cose che trovo, un po’ come fa il lombrico che mangia la terra e la restituisce più buona di prima. Ecco, dalle parti del pontile aveva nidificato la tartaruga caretta-caretta e questo episodio mi ha portato alla decisione di utilizzare il calcare cavernoso per disegnare una testuggine. È una figura che racchiude quella brutta fontana, migliorandone l’impatto e, cosa non da poco, impedendo che la gente ci entri per lavarsi i piedi come succedeva troppo spesso".
Daniele Masseglia